Abuso d'ufficio, «il sindaco di Urago d’Oglio favorì Cogeme»
«Procurava ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale», ha scritto il pm Fabio Salamone. Per gli inquirenti avrebbe favorito l'azienda Cogeme Gestioni, poi diventata Linea Gestioni, e non coinvolta nell'inchiesta, rispetto ad un'altra che aveva vinto la gara pubblica per la gestione dei rifiuti in paese.
Per questo il nome del sindaco di Urago d'Oglio, l'avvocatessa Antonella Podavitte, al secondo mandato di fila, eletta entrambe le volte con una lista civica sostenuta anche dalla Lega che poi un anno fa è uscita dalla maggioranza, è stato iscritto nel registro degli indagati: è accusata di abuso di ufficio.
La Guardia di Finanza ha messo nel mirino sei ordinanze comunali contingibili ed urgenti, firmate dal primo cittadino: la prima il 31 dicembre 2010, l'ultima il 15 febbraio 2014. Ogni volta la motivazione era la stessa: «Il comune sta provvedendo per il più celere completamento delle procedure previste dalla disciplina di settore per l'esperimento di una selezione ad evidenza pubblica per l'affidamento del servizio», scriveva in delibera il primo cittadino. Un'urgenza che si sarebbe protratta per 36 mesi senza giustificazione.
Atti che quindi non sarebbero conformi all'attuale legislazione in materia di Enti Locali, Codice dell'ambiente e Codice degli appalti. La scelta del sindaco di Urago d'Oglio, secondo la ricostruzione della Guardia di Finanzia, avrebbe comportato un vantaggio patrimoniale a favore di Cogeme Gestioni, che ha gestito i rifiuti in paese, quantificato in quasi in oltre 393mila euro.
Gli atti della Procura sono stati inviati anche alla Corte dei conti che dovrà valutare un eventuale danno economico per le casse comunali.
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