Bassa

A scuola debutta la «schiscetta»: 40 alunni hanno detto «sì»

Succede alle elementari e alle medie. Altri 146 alunni hanno scelto il servizio della mensa
Lunch box. Dei quaranta studenti che portano il pranzo da casa ben 34 frequentano la primaria
Lunch box. Dei quaranta studenti che portano il pranzo da casa ben 34 frequentano la primaria
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Tra libri, quaderni, astucci, diari e merendine ecco che spunta la schiscetta per il pranzo. Da questa settimana, alle scuole del paese, gli studenti possono consumare il pasto «portato da casa». Non sono poche le famiglie che lo hanno preferito per i propri figli al servizio mensa: hanno aderito 34 bambini delle elementari (a fronte di altri 130 che invece preferiscono la mensa) e sei delle medie (mentre altri 16 mangiano in mensa).

I numeri hanno sorpreso la stessa Amministrazione comunale che ha deciso di offrire agli utenti tale alternativa: «Gli scolari che si fermano a pranzare a scuola nei giorni dei rientri pomeridiani sono aumentati. Ciò significa che tale servizio è stato valutato utile - commenta l’assessore Luciano Migliorati -. Ci potrebbero essere persone che non possono sostenere economicamente la spesa della mensa scolastica, oppure bambini che soffrono di allergie o intolleranze o che magari per semplice gusto prediligono il cibo di casa propria: in questo modo a nessuno viene preclusa la possibilità di fermarsi nella pausa con i compagni».

A risollevare la questione «pasto domestico a scuola» è stata un’ordinanza del Tribunale di Torino del settembre 2016: essa di fatto, per ora, ha riconosciuto il «diritto alla schiscetta». L’Ufficio scolastico regionale, con una circolare, ha raggiunto enti ed Istituti definendo «opportuno» fornire loro indicazioni provvisorie su tale questione assai dibattuta: indicazioni che Pontevico ha voluto attuare.

Come funziona. Nell’aula- mensa è stato dunque ritagliato uno spazio ad hoc per i bambini che portano il pranzo da casa. Attenzione: non devono scordarsi acqua, stoviglie e posate perché è richiesta loro totale autonomia. Questo per ragioni di responsabilità: ai genitori che hanno aderito è stato chiesto di firmare una dichiarazione con cui si assumono appunto la responsabilità su qualità nutrizionale e igiene del pasto. Sono invece di competenza dell’Istituto scolastico la sorveglianza e l’assistenza educativa degli alunni. 

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