A Manerbio entrano in funzione i nuovi reparti di Cardiologia
Dopo il taglio del nastro dello scorso febbraio, entrano in funzione nella nuova collocazione i reparti di Cardiologia, Unità di terapia intensiva coronarica e la sala di elettrofisiologia dell’ospedale di Manerbio. Obiettivo della ridefinizione degli spazi è la massima funzionalità nella gestione delle situazioni di emergenza-urgenza, con locali più efficienti e moderni per il personale sanitario e standard di accoglienza migliori per i pazienti. I nuovi reparti trovano casa al primo piano del sopralzo oggetto dell’ampliamento negli scorsi mesi, nell’ala ovest del padiglione B (al secondo piano sono stati allocati la Patologia neonatale e le degenze pediatriche di età inferiore all’anno, precedentemente ubicate nel vecchio ospedale, ndr).
Come spiega il direttore generale Mario Alparone dell’Asst Garda, «gli obiettivi che l’azienda vuole perseguire con la nuova collocazione riguardano in particolare l’incremento e il miglioramento dei percorsi di cura già in atto per pazienti anziani in uscita dall’ospedale, in maniera da seguire la patologia anche a domicilio, e ritardare l’insorgere di nuove complicazioni che comportino un nuovo ricovero. Sono infatti previsti percorsi assistenziali dopo la dimissione per la gestione delle persone affette da scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica».
Cinque aree di intervento
Le prestazioni fornite dal reparto di Cardiologia di Manerbio si suddividono in cinque aree di intervento, che operano in stretta sinergia: terapia intensiva cardiologica per la cura delle più gravi cardiopatie, degenza cardiologia (14 posti letto) per i pazienti meno gravi, policardiografia per le visite cardiologiche, elettrostimolazione per l’inserimento di pacemaker e defibrillatori nei pazienti ricoverati; infine l’emodinamica, operativa h24.
«Nel corso del 2021 nel nostro reparto sono stati ricoverati 889 pazienti - commenta Federico Bianchetti, responsabile del reparto -: di cui 506 in Cardiologia e 383 nell’Unità di terapia intensiva coronarica: numeri che non possono che tenere conto del contesto pandemico in cui siamo stati costretti ad operare. Nel corso dello stesso anno abbiamo effettuato 175 interventi di impianto, revisione e rimozione di pacemaker. Grazie al nuovo reparto potremo continuare a garantire un servizio per il territorio in condizioni di maggiore sicurezza e comfort, condizioni estremamente importanti in considerazione della popolazione sempre più complessa e fragile che accede ai servizi».
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