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A Carpenedolo la «giovanotta» Cinzia festeggia 100 anni

Quattro generazioni l’hanno affiancata per spegnere le candeline
Cinzia Morelli ha celebrato al meglio il super traguardo - © www.giornaledibrescia.it
Cinzia Morelli ha celebrato al meglio il super traguardo - © www.giornaledibrescia.it
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Doveva essere una giornata di festa e, quasi a sentirsi inopportuno, anche il maltempo ha deciso che non fosse il caso di rovinarla. Così, con 24 ore d’anticipo sul calendario (la data di nascita esatta è il 6 giugno 1922), domenica Cinzia Morelli ha celebrato al meglio i propri 100 anni.

Eccola lì, felice come non mai, circondata dall’affetto di figli (Ermanno e Maddalena), cugini, nipoti e pronipoti (di cui la piccola di appena 2 anni), ritrovatisi per l’occasione. E tale «reunion» di quattro generazioni ha creato un iniziale imbarazzo: per colpa di quel Covid che la decana ha contratto in forma lieve e che non ha permesso tanto nel 2020 quanto nel 2021 di spegnere insieme le candeline, l’ultima super rimpatriata con la nonna risale infatti al 2019.

Da allora qualcuno è cambiato e ci è voluto un attimo in più e la consueta domanda «El fiöl de chi chel là?» (letteralmente: di chi è figlio quello là?) giusto sussurrata tra i presenti per far mente locale e risalire l’albero genealogico. Individuati poi i gradi di parentela, l’attenzione si è concentrata sulla festeggiata.

«Finalmente vi vedo tutti - ha detto -. Grazie per essere qui». E lamentandosi per qualche acciacco di troppo alle gambe che la costringe a rimanere «bloccata» a casa seguita dalla badante, al tavolo la centenaria ripercorre la propria storia: dall’infanzia a Castel Goffredo, sino all’incontro con il suo amato Guido Bonatti («l’om piò bel del paès»; ovvero: l’uomo più bello del paese), che l’ha convinta a sposarsi e trasferirsi a Carpenedolo.

Al contrario, non ha molto piacere nel rivivere il terrore delle guerre mondiali o rammentare la recente pandemia: preferisce rievocare il lavoro di sarta, che ha svolto per diverso tempo nella cittadina dei carpini prima di andare in pensione e giungere oggi, con uno spirito ancora da «giovanotta», al traguardo dei 100 anni. Che dire: tanti auguri Cinzia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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