A 16 anni è la star del «TeleOrzi»
Basta collegarsi a Internet e digitare TeleOrzi. Un click e Orzinuovi ti entra in casa.
Il Tg di Orzinuovi, condotto da Mario Bonetti, ha esordito sul web circa 15 giorni fa e in breve tempo è tra i video più cliccati dagli orceani su YouTube. In pochi giorni ha già quasi raggiunto gli 800 visitatori. Niente male se pensiamo che il conduttore è un neofita della televisione, un ragazzino di Orzinuovi di 16 anni, cui attribuiamo sicuramente un merito fra tutti: l'amore per il proprio paese.
Sì, Bonetti, con la sua apprezzabile capacità di sapersi destreggiare davanti alle telecamere, ha deciso di far sentire la propria voce in merito al paese in cui è nato e dove studia e vive da sempre. Poche parole, quel tanto che basta perché il messaggio non sia noioso, ma colpisca per la sua efficacia. In due o tre minuti Bonetti denuncia molte situazioni che non vanno. E ora sono già una ventina le puntate del telegiornale che ha registrato.
Tra i primi temi il degrado ambientale. Posizionato all'ingresso di Orzinuovi in via Verolanuova, con la sua telecamera mostra l'inciviltà di tutti coloro che abbandonano i rifiuti nei fossi, «perché forse - commenta - è troppa la fatica di fare la raccolta differenziata». Una vera mancanza di educazione che campeggia alla luce del sole.
Ma il giovane fa di più. Domenica ha invitato, con ritrovo in piazza Garibaldi, gli orceani ad armarsi di palette e guanti ed a partire con lui su un camioncino per pulire le zone sporche e degradate del paese.
Poi la telecamera spazia e ogni giorno dipinge un angolo del paese e un tema scottante. Si sofferma ad esempio sulla mancanza di sicurezza avvertita dai giovani. Molti hanno paura a lasciare la bicicletta fuori dall'oratorio, perché magari uscendo potrebbero non trovarla più e quindi essere costretti a rincasare a piedi. Il problema sono poi le buche, i crateri sulle strade e sui marciapiedi, troppo profondi per non gridare al pericolo.
Un altro allarme riguarda l'accumulo di escrementi di piccioni in via Colombo, vicino alla piazza.
Ma la sua critica, dicevamo, è anche costruttiva. Bonetti fa una passeggiata nel nuovo parcheggio dietro al castello e spiega in diretta alla gente come si fa ad entrare, quanta moneta serve. Ci sono pure filmati simpatici, come quello che ritrae l'anziano che si è addormentato in piazza, inspiegabilmente indisturbato dal rumore assordante delle campane.
Mario Bonetti, classe terza Liceo linguistico, è figlio d'arte. Suo padre è il regista del «Pret nof uno, due e tre». Una serie di episodi in dialetto bresciano che hanno fatto impazzire orceani e non solo. È il padre che lo riprende con la sua telecamera.
Ettore lo immortala e Mario parla, con un paio di occhiali bianchi sul naso che gli conferiscono un'aria da giovane intellettuale. Mario è un ragazzo semplice, che vuole insegnare ai giovani da che parte deve stare il loro interesse. La sua non è una polemica politica. Lui è super partes. È l'espressione dell'innocenza di un giovane, di un adolescente, innamorato della sua Orzinuovi.
Silvia Pasolini
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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