Per S. K. Wellman brusca frenata nei conti 2009

Orzinuovi. Le vendite sono passate da 68 milioni a poco più di 28 milioni; il risultato finale è precipitato da un utile netto di 8 milioni ad una perdita di 55mila euro. L'epilogo di un anno sta dentro queste due cifre e dicono di che anno si è avuto alle spalle: una tragedia. La S.K. Wellman di Orzinuovi archivia così forse il peggior bilancio della sua storia. Intendiamoci: sarebbero tante le aziende a sottoscrivere una perdita (che è di fatto un pareggio) contenuta in 55mila euro. L'entità della difficoltà dell'esercizio sta proprio nella differenza fra gli 8 milioni di utile dell'anno prima e il risultato del 2009.
L'azienda orceana è emanazione dell'americana Hawk Corporation, azienda quotata all'Amex di New York cui fa capo la Wellman Products che a sua volta controlla la Wellman Holding che a sua volta controlla la nostra Wellman. Una multinazionale attiva nell'automotive. A Orzinuovi, in particolare, fanno dischi freno per grandi mezzi, in particolare sui mezzi che operano nei settori delle costruzioni e nel minerario oltre che nell'agricoltura. Si va quindi dalle grandi ruspe alle mietitrebbie. I freni di queste macchine vengono fatti qui. Mercato, dunque, in calo e prezzi - e quindi margini - pure. Calo della produzione e aumento della cassa integrazione con la richiesta di 63mila ore di cassa per i 203 addetti (erano 211 l'anno prima). Fra i costi dell'esercizio 2009, le materie prime passano da 30 a 8,8 milioni; il personale passa da 13,1 a 8,8 milioni (tutti gli interinali sono stati lasciati a casa); c'è un leggero incremento degli ammortamenti (da 1,2 a 1,4 milioni) mentre resta solidissima la partita finanziaria come spesso capita nelle controllate delle multinazionali che operano con mezzi propri: il saldo degli oneri finanziari netti è addirittura netto per 33mila euro.
E il 2010? Si naviga a vista, dice il Cda dove siedono Christofer Disantis, Ambrogio Fusar Poli e il direttore generale Gianpaolo Nani. Qualcosa si sta muovendo. Da febbraio qualche segno di aumento delle vendite lo si registra; qualche cliente addirittura sta facendo richieste di un +20%. «La società - dicono in definitiva gli amministratori - non ha ad oggi alcuna visibilità circa il possibile andamento delle vendite nella seconda parte dell'anno». In altre parole, dicono ancora gli amministratori, «non si è in grado di stabilire se il contenuto macroeconomico della ripresa degli ordinativi corrisponda ad una esigenza contingente di riordino degli stock da parte della cliente, o sottenda una ripresa solida che possa perlomeno riportare il fatturato ai livelli del 2005-2006», perchè i livelli del 2008 - anno mirabilis - per un po' di anni, par di capire, è meglio scordarseli.
gi. bo.
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