Metelli «imbriglia» la crisi: tengono fatturato e margini

COLOGNE
Oltre 100 milioni di patrimonio netto su 63 milioni di immobilizzi tecnici netti, vale a dire un'ampia copertura degli investimenti. I talenti lasciati da Luigi Metelli hanno ben sedimentato, e il suo talento è ben germogliato, visto che la Metelli Spa di Cologne (componentistica automotive) ha bypassato la crisi del 2009 senza sangue né lacrime, avendo performato più o meno come nel 2008, vale a dire un fatturato di 103 mln (111 nell'esercizio precedente) con un decremento del 7% e un utile netto di 8,4 milioni, accantonato a capitale, a fronte dei 10,4 del 2008.
Società «unifamiliare»
Altro non poteva essere in una società marcatamente «unifamilare» dove tutta l'assemblea è Metelli, compreso la vedova del fondatore, Beatrice Zerbini, e nel cui Cda siedono i tre figli, tra i quali il presidente Angelo Metelli, e il fratello di Luigi. Con ammortamenti pieni, a livello del 2008, per 5,2 milioni, il cash flow (utile netto più ammortamenti, ossia l'indice di liquidità effettiva della gestione) ammonta a 13,6 milioni (15,6 milioni nel 2008). Il Mol (margine operativo lordo o Ebitda, l'utile prima di ammortamenti, oneri e tasse) è di 19 milioni (22,9 nell'esercizio precedente). Il risultato operativo, ossia la differenza tra valore e costi della produzione vale a dire il saldo della gestione industriale, è di 13,6 milioni a fronte dei 17,4 milioni del 2008. Gli oneri finanziari netti migliorano, passando da 546mila euro a 202mila euro in seguito alla diminuzione del costo del denaro. Tra le principali componenti di costo le materie prime per 45,2 milioni, l'energia per 15,7 milioni e il personale, 450 persone (454 nel 2008) per 20,2 mln.
Nel corso dell'esercizio la società ha sostenuto progetti di ricerca per 2,7 milioni di euro, ha proceduto all'acquisto di azioni proprie per 5 milioni di euro. Nel 2010, a partire dai primi mesi, si è verificato un consistente aumento delle materie prime che inciderà sul conto economico dell'esercizio. Al fine di mantenere il fatturato del 2009 anche per il 2010, la Metelli ha messo in atto azioni tese al recupero dei volumi di vendita su alcune linee di prodotto, a discapito di una leggera contrazione del mol.
Solidità e liquidità
Allo stato patrimoniale le immobilizzazioni materiali nette sono iscritte per 63 milioni, ampiamente coperte da un margine di struttura primario più che positivo che vede un patrimonio netto postato per 100 milioni. Le partecipazioni sono iscritte per 1,5 milioni, i crediti finanziari per 5,2 milioni. Magazzino imputato per 38 milioni (41 mln nel 2008) di cui 19 milioni prodotti in corso di lavorazione. I crediti commerciali sono postati per 28 milioni. Le disponibilità liquide immediate (conti correnti) sono di 1,8 milioni. Molto contenuti i debiti bancari che ammontano a 8,6 milioni, mentre i debiti commerciali sono di 23 milioni. Come si vede, il presidente nella sua Relazione ha ottime ragioni per definire «ottima» la situazione patrimoniale e finanziaria. I fondamentali sono positivi.
Il che consente di prevenire i rischi strategici, come quelli afferenti all'introduzione sul mercato di prodotti concorrenti qualitativamente inferiori in situazioni dove il prezzo diventa la principale caratteristica. Rischio che, dicono i Metelli, non può essere eliminato, ma che viene gestito investendo ingenti risorse in innovazioni di processo che consentano economie di costi tali da restare competitivi nei prezzi di vendita. Per competere la Metelli non delocalizza, ma punta sulla tecnologia.
Alessandro Cheula
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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