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L'organo del Duomo vecchio da salvare... con una firma

L’organo dell'Antegnati del 1538 custodido in Duomo Vecchio versa in cattive condizioni. Un'iniziativa cerca ora di salvarlo.
L'organo dell'Antegnati da salvare
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E’ un vero gioiello. Quell’organo realizzato da Gian Giacomo Antegnati nel 1538 che si trova nel Duomo Vecchio di Brescia. Una sorta di capolavoro di Raffello degli strumenti musicali. Eppure si trova in un preoccupante stato di degrado, divorato dal cancro dello stagno e preso d’assalto da insetti silofagi in tutte le sue parti lignee.

Per evitare che i danni diventino irreversibili è necessario intervenire, e per farlo servono almeno 250mila euro. Per questo è nato il comitato Amici dell’ organo con a capo Eligio Cozzoli che punta ad aggiudicarsi il finanziamento che il Fai e Intesa San Paolo hanno messo in palio per il restauro di un «luogo del cuore» che raccoglierà più voti in tutta Italia.

Per ottenerlo, a Brescia è appena partita una raccolta di firme che punta in alto, almeno a quota 100mila: per ora il contatore segna poco più di 2mila. Ma c’è tempo fino al 30 novembre, chi volesse cliccare per l’ organo Antegnati può farlo sul sito www.iluoghidelcuore.it. Per raggiungere l’obiettivo Comune di Brescia (proprietario dell’immobile) e la parrocchia della Cattedrale (proprietaria invece dell’organo) hanno creato una vera e propria rete che punta a sensibilizzare anche gli oratori, puntando sul sostegno dei bambini e i ragazzi dei grest (non c’è limite d’età) e poi da settembre sulle scuole di Brescia e provincia.

La delegazione bresciana del Fondo per l’ambiente italiano, sezione giovani (coordinata da Federica Martinelli), farà da collettore delle energie che si metteranno in movimento.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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