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Edilizia convenzionata? Opportunità di investimento anche per i privati

Accordi per abbassare oneri di urbanizzazione e prezzi delle aree: la proposta del Collegio Geometri alle Amministrazioni per rilanciare il mercato.
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Vendere subito, guadagnando meno, ma guadagnando tutti. Con una novità. Dal Collegio Geometri arriva una proposta di sinergia sul territorio, fra pubblico e privato, per dare benzina al «cauto ottimismo» rispetto ai timidi segnali positivi che caratterizzano il mercato immobiliare di questi ultimi mesi.
PER CALMIERARE I PREZZI La premessa è semplice: finché i prezzi sono quelli offerti attualmente dal mercato, la ripresa sarà lenta. Ecco cosa propongono i Geometri alle istituzioni, ai costruttori e ai piccoli risparmiatori bresciani.
«Ciò che chiediamo all'Amministrazione comunale di Brescia e a quelle di tutti i centri della provincia - avanza il presidente Giovanni Platto - è di poter costruire di più, in convenzione di edilizia agevolata, sia ampliando quartieri o periferie già esistenti che individuando nuove aree edificabili. Il tutto a basso costo dal punto di vista degli oneri di urbanizzazione».
Calmierando, infatti, il costo delle aree edificabili è possibile, per i costruttori, contenere i valori immobiliari alla vendita finale. La novità della proposta del Collegio consiste nella possibilità che anche il piccolo risparmiatore investa sul mercato dell'edilizia convenzionata a condizioni economiche vantaggiose rispetto al mercato tradizionale, con l'opportunità di ricollocare l'immobile per la locazione a prezzi prefissati dalla convenzione.
«Il mattone è sempre stato un bene rifugio e per poter tornare ad essere considerato tale bisogna andare incontro ai cittadini - aggiunge Platto -. Se si desse la possibilità al privato di acquistare un appartamento come forma di investimento e gli si permettesse di affittarlo a canoni agevolati, seguendo le condizioni dettate dalla convenzione firmata dal Comune, sarebbe un grande passo avanti. Infatti, chi avesse un piccolo gruzzoletto e lo investisse affittando poi l'appartamento a 200 o 300 euro, potrebbe avere un buon ritorno, almeno del 2%» continua Platto.
Già, perché i cittadini e le famiglie a basso reddito fanno fatica ad affrontare un affitto superiore a questa cifra e un'iniziativa di questo tipo servirebbe a mettere in moto un mercato che, sì, si sta riprendendo ma, appunto, con «cauto ottimismo».
SMALTIRE L'INVENDUTO Un grosso problema è rappresentato dall'invenduto attualmente fermo sul mercato. Un fardello che pesa sulle possibilità di ripresa dell'immobiliare: «La soluzione che suggeriamo consentirebbe di arginare il fenomeno degli immobili che rimangono fermi per 3-4 anni o più: limitare l'incidenza del costo dell'area e aprire all'investimento privato (comunque regolamentato dalla convenzione) porterebbe fin da subito notevoli vantaggi a tutto il comparto» conclude Bruno Bossini, direttore della rivista «Il geometra bresciano».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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