Veleni alla Caffaro, il Tar dà ragione alla Provincia: nuovo stop
Quelle cisterne, incastonate nel polo industriale di via Milano e in capo a Caffaro Brescia srl, contengono rifiuti liquidi pericolosi (alias: cromo esavalente) che vanno smaltiti. Perché sono consunte dal tempo e crepate.
Con questa motivazione, e con la sottolineatura che l’azienda «a distanza di sette mesi dalla prima ordinanza non ha ancora provveduto allo smaltimento» dei rifiuti, il Tar di Brescia dà ragione alla Provincia e respinge così il ricorso presentato dalla ditta. Che, ora, è costretta nuovamente a fermare i macchinari e le attività del reparto clorato.
Tutti gli approfondimenti sull'edizione del GdB in edicola domani, sabato 20 giugno, scaricabile anche in formato digitale (dalle ore 3)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato