Come stanno le montagne: il «Libro Bianco» di UniMont
Le montagne coprono il 25% della superficie globale e ospitano circa un miliardo di persone. Nell’Unione Europea, il 13% della popolazione vive in territorio montano, fondamentale per la biodiversità, la sicurezza alimentare e la mitigazione del cambiamento climatico. Eppure le aree montane devono fare i conti con fenomeni come lo spopolamento e il cambiamento climatico.
Sono questi i temi contenuti nel «Libro Bianco sulla Montagna», presentato oggi a Edolo e realizzato da Unimont, il polo montano dell’Università Statale di Milano che ha sede proprio in alta Valle Camonica.
Si tratta di uno studio dettagliato sulle caratteristiche ambientali, territoriali, socioeconomiche e demografiche e di governo dei territori montani italiani, analizzati regione per regione.
Partendo dalla definizione di montagna, per la quale è stata scelta la classificazione Istat, il Libro Bianco evidenzia l’estrema eterogeneità della situazione delle montagne nelle diverse regioni italiane. La Lombardia, per esempio, ha il 40,4% di territorio montano, ma mostra un elevato squilibrio nella distribuzione della popolazione, con una perdita di montanari del 3,2% in dieci anni. Le ragioni di questo fenomeno sono molteplici e legate alla difficoltà di trovare opportunità lavorative, soprattutto per i giovani, oltre che alla mancanza di servizi adeguati.
Anche sotto il profilo economico non va meglio, con le imprese nell’ambito di commercio, agricoltura, silvicoltura, pesca, costruzioni e alberghiero calate del 3%. Un trend che accomuna le montagne italiane ad eccezione del Trentino Alto-Adige, «a dimostrazione di come l’elevata mondanità non è di per sé un fattore di svantaggio» ha spiegato Anna Giorgi, coordinatrice scientifica del Libro Bianco sulla Montagna e responsabile del polo Unimont.
L’analisi evidenzia una situazione frammentata per quel che riguarda il quadro normativo e di governance dei territori montani, non al passo coi tempi.
Tra i suggerimenti elaborati dai ricercatori, dunque, c’è la definizione di politiche integrate e strategie specifiche per i territori montani e la costruzione sia di un tavolo di coordinamento che di un osservatorio permanente per il monitoraggio dello sviluppo della montagna, oltre alla promozione dell’aggregazione e della collaborazione a livello territoriale e alla promozione della costituzione dell’«ecosistema dell’innovazione» della montagna.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.