Ambiente

Troppo cemento e degrado: un terzo dei bresciani a rischio alluvioni

I Rapporti annuali Ispra fotografano un territorio con tante criticità. Pericolo elevato per 40mila abitanti
Ruspe al lavoro a Rino di Sonico per riparare i danni della frana-alluvione di fine luglio 2012 - © www.giornaledibrescia.it
Ruspe al lavoro a Rino di Sonico per riparare i danni della frana-alluvione di fine luglio 2012 - © www.giornaledibrescia.it

Un territorio reso fragile dall’azione sciagurata dell’uomo. Una provincia coperta da troppo cemento ed asfalto, che collassa quando si abbattono temporali violenti e improvvisi. Al di là delle cause specifiche, l’ultimo evento di Niardo e Braone conferma che quella bresciana è una terra sofferente, malata di dissesto idrogeologico. La Valcamonica, in particolare. Davvero singolare la coincidenza temporale con l’alluvione della Val Rabbia di Sonico, che il 27 luglio di dieci anni fa sconvolse il

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