Torbiere, una vasca per «dribblare» gli scarichi fognari

Veronica Massussi
Dopo quattro anni di studi Acque Bresciane ha approvato il progetto relativo allo sfioratore
I dipendenti di Acque Bresciane e Legambiente puliscono l’area - © www.giornaledibrescia.it
I dipendenti di Acque Bresciane e Legambiente puliscono l’area - © www.giornaledibrescia.it
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C’è anche la Riserva naturale Torbiere del Sebino tra i partner di Acque Bresciane. In che modo? I dipendenti della società hanno aderito al progetto di volontariato d’impresa «Ogni gesto conta», donando ore al servizio della pulizia dei percorsi esterni. A scendere in campo, insieme a loro, è stata anche Legambiente.

«Con Acque Bresciane abbiamo instaurato una collaborazione duratura incentrata sulla difesa della biodiversità di questo luogo - spiega Flavio Bonardi, presidente dell’ente gestore Torbiere del Sebino -: un esempio è la piantumazione realizzata nell’ottobre 2023». I percorsi della Riserva più a contatto con le strade provinciali (nello specifico quello a sud, che corre a ridosso della provinciale Iseo-Rovato) sono spesso stracolmi di rifiuti che gli automobilisti incivili lanciano dai finestrini. Due sono i progetti in corso e in carico ad Acque Bresciane: nel 2023 l’azienda ha contribuito a realizzare un bosco all’interno della Riserva, acquistando 1.550 alberi e arbusti poi piantumati.

Il progetto è stato sviluppato con Etifor, società di consulenza ambientale, all’interno della piattaforma www.wownature.eu (nell’ambito del bando BioClima della Regione) ed è stato sostenuto da Fondazione Cariplo.

A settembre, verrà realizzata una vasca di prima pioggia per evitare che una parte di fognatura provagliese scarichi nelle acque delle Torbiere. Dopo quattro anni di studi, Acque Bresciane ha approvato il progetto di intervento sullo sfioratore provagliese che avrà un costo di tre milioni e 800 mila euro. A condurre gli studi di incidenza ed a trovare le possibili soluzioni è stata chiamata l’Università di Brescia.

«Con la società idrica Acque Bresciane abbiamo intrapreso una serie di iniziative denominate Nbs, cioè soluzioni basate sulla natura - ha spiegato il direttore dell’ente gestore della Riserva, Nicola Della Torre - ed è stata coinvolta anche in altri servizi ecosistemici come per esempio il progetto BioClima. In questo modo, con questa gestione partecipata di più soggetti, si cercherà di fare fronte ai cambiamenti climatici che destabilizzano sempre di più l’area umida».

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