Ambiente

Sos Artico: il caldo cambia le abitudini degli animali

Le temperature sono aumentate di circa 2,3 gradi negli ultimi 50 anni: i cambiamenti influenzano la capacità di adattamento delle specie
Orso polare - © www.giornaledibrescia.it
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Sos animali dell'Artico, stanno cambiando comportamenti e abitudini per adattarsi al cambiamento climatico: le aquile reali migrano prima in primavera, mentre le renne stanno cominciano ad anticipare il periodo del parto, mettendo a rischio la sopravvivenza dei cuccioli. Lo indicano i dati relativi a oltre 200 progetti di ricerca che tracciano i movimenti di 8.000 animali marini e terrestri di 96 specie negli ultimi 30 anni. Il risultato, pubblicato sulla rivista Science, si deve alla ricerca coordinata da Sarah Davidson dell'americana Ohio State University. La ricerca arriva mentre i dati satellitari del programma Copernicus, gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Ue mostrano che l'ottobre del 2020 è il terzo mese di ottobre più caldo mai registrato.

A sperimentare i cambiamenti climatici più rapidi è proprio l'Artico: le temperature sono aumentate di circa 2,3 gradi negli ultimi 50 anni e poiché tali rapidi cambiamenti influenzano la capacità di adattamento delle specie, capire come gli animali rispondono è fondamentale per prevedere il futuro dell'Artico. Per farlo i ricercatori hanno creato la banca dati Aama (Arctic Animal Movement Archive) basata su tre decenni di studi sul monitoraggio degli animali artici e l'hanno utilizzata per cercare segni di eventuali cambiamenti nel comportamento e nelle abitudini di aquile reali, orsi, renne, alci e lupi.

È emerso che il riscaldamento del pianeta sta influenzando il modo in cui gli animali si muovono, mangiano e si accoppiano. Per esempio, analizzando i movimenti di 100 aquile reali dal 1993 al 2017 è stato scoperto che gli uccelli che hanno raggiunto il Nord in primavera in genere sono arrivati in anticipo dopo un inverno mite, indicando che temperature più calde potrebbero spingerli a migrare prima. Ma ciò potrebbe avere conseguenze per la nidificazione e la sopravvivenza dei pulcini. Anche le renne stanno modificando i loro comportamenti a causa dell'aumento delle temperature: monitorando più di 900 femmine dal 2000 al 2017 è stato scoperto che le mandrie che vivono più a Nord stanno cominciando a partorire prima in primavera, in risposta alle condizioni più calde.

Tuttavia, questo è rischioso perché le nevicate che arrivano in tarda primavera potrebbero uccidere i cuccioli nati all'inizio della stagione. I ricercatori hanno infine analizzato la velocità alla quale orsi, renne, alci e lupi si sono spostati nella regione dal 1998 al 2019 e hanno scoperto che alci e renne hanno cominciato a muoversi di più nei giorni con temperature più elevate, con la conseguenza per gli erbori di avere più difficoltà a trovare cibo e a evitare i predatori. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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