Quanti sono gli alberi di Brescia, tra viali e parchi urbani

Stefano Zanotti
Dall’1 marzo 2023 al 30 aprile 2024 sono state messe a dimora 1168 piante e altre 585 sono state abbattute: ecco il nuovo bilancio del patrimonio arboreo della città
  • Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
    Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
  • Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
    Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
  • Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
    Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
  • Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
    Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
  • Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
    Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
  • Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
    Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
  • Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
    Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
  • Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
    Alberi messi a dimora a Brescia nell'ultimo anno
AA

9.860 piante e 4.006 arbusti messi a dimora per la forestazione urbana e periurbana, a cui si aggiungono 1.168 piante nelle alberate stradali: sono questi i numeri del bilancio arboreo per il periodo febbraio 2023-aprile 2024 del Comune di Brescia.

«Stiamo molto attenti alla salute dei nostri alberi – spiega l’assessora all’Ambiente Camilla Bianchi –. Molte volte non ripiantiamo gli arbusti nello stesso posto, oppure cambiamo specie: alcune tipologie di alberi interferiscono con i sottoservizi e quindi con le nuove piantumazioni evitiamo queste problematiche, anche per permettere una miglior crescita delle piante».

Per quanto riguarda le alberate stradali il saldo in un anno è stato positivo: 583 piante si sono aggiunte al patrimonio arboreo cittadino, costituito attualmente da 19.478 alberi lungo i viali e le strade e da 42.333 arbusti nei parchi cittadini.

Oltre a queste piantumazioni sono stati eseguiti interventi di nuova forestazione urbana e periurbana in diverse zone della città. Nell’ambito del progetto «Un filo naturale Strategia di transizione climatica» sono state messe a dimora 1.190 piante e 1.166 arbusti su una superficie di circa 3 ettari (Giardino delle Alpi, via Malga Bala, viale Duca degli Abruzzi e via Acerbi). 8.220 piante e 2.740 arbusti sono stati piantati poi su 7 ettari di terreno nelle aree di San Polo Parco e San Bartolomeo, 250 alberi e 50 arbusti sulla fascia di mitigazione del fiume Mella (interventi compensativi rogge Caffaro) e 200 piante più 50 arbusti per rimboschire l’area pic-nic in Maddalena. In totale, le aree verdi comunali si estendono per circa 6,6 milioni di metri quadrati, comprensive di aree cimiteriali, scolastiche e boschi comunali nei Parchi delle Colline e delle Cave.

«Lungo le strade o nei parchi pubblici piantiamo alberi già formati, di 7 o 8 anni, che hanno quindi dimensioni importanti – spiega Graziano Lazzaroni, responsabile Settore verde, parchi e reticolo idrico in Loggia –, la forestazione urbana è invece diversa: le piantine sono più piccole, hanno massimo 3 anni e l’obiettivo è appunto arrivare ad ottenere un bosco. I cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova il verde di tutta la città: la scelta delle specie va quindi fatta in modo sempre più oculato, cercando quelle che più si adattano a lunghi periodi di siccità e di caldo estremo».
La varietà di generi è fondamentale anche per mantenere la biodiversità e per garantire la resistenza a malattie e parassiti. «Negli spazi più stretti, come i piccoli marciapiedi, abbiamo posato piante poco intrusive come il Pero da fiore – precisa Pierandrea Gaggero, Responsabile del Servizio manutenzione e progettazione aree verdi –. In via San Bartolomeo abbiamo introdotto varietà più resistenti di Acero. Inoltre stiamo concludendo la realizzazione di un frutteto e abbiamo programmato l’acquisto di piante per i prossimi quattro anni con una spesa di 120mila euro».
La Loggia ha avviato da alcuni mesi in via sperimentale anche lo sfalcio ridotto dell’erba. La pratica interessa per ora il parco Lussignoli a fianco del Museo delle scienze (1.000 mq) e il Parco delle Cave nella zona fra lago Canneto, Gerolotto, Bose, Fuserino e nelle aree esterne ai laghi (120.000 mq). «In questi spazi il taglio viene eseguito una o due volte all’anno – puntualizza Bianchi –. Fuori dalle mura del Castello da anni utilizziamo questa pratica e tutto si inserisce nel Piano del verde e della biodiversità».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti
Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.