Legambiente: «Qualità dell’aria, Brescia deve agire in fretta»
«Benissimo i Piani Aria e Clima e Brescia 2050, ma non possiamo aspettare la loro elaborazione per mettere in atto azioni urgenti per l’ambiente visto che Brescia è ancora tra le dieci città italiane con la peggiore qualità dell’aria». Il mittente del messaggio di Legambiente Brescia è la Loggia, alla quale il circolo bresciano chiede di attuare azioni per affrontare le emergenze ambientali in modo deciso.
Il termoutilizzatore
«Alcune di queste sono già nel programma elettorale della sindaca – ricorda il presidente di Legambiente Brescia, Danilo Scaramella –. Sono già passati quasi due anni dall’inizio del mandato e il tempo a disposizione di questa Amministrazione si sta riducendo». L’associazione elenca alcune di queste azioni. In primis la riduzione della quantità di rifiuti conferiti al termoutilizzatore. «Sappiamo dai dati forniti da A2A che la quantità di rifiuti in ingresso, 730 mila tonnellate all’anno, è sovrabbondante per garantire l’energia termica necessaria alla rete e che almeno un terzo nei fatti è destinata alla sola produzione di energia elettrica – spiega Scaramella –. Inoltre A2A dovrebbe dichiarare la quantità di materiale biogenico utilizzato in ingresso all'impianto in modo da determinare la quota rinnovabile dell’energia prodotta».
Le Cer
Per Legambiente inoltre è tempo di dare vita alle Comunità energetiche rinnovabili, visto che Brescia è uno dei Comuni capoluogo della Lombardia a non averne avviata una. «Gli incentivi scadono il prossimo anno – dice Scaramella –. Ci deve essere un’azione diretta del Comune con la realizzazione di impianti fotovoltaici nelle aree pubbliche disponibili e in quelle industriali dismesse».
Rifiuti e mobilità
Per quanto riguarda la partita rifiuti, «siamo bloccati da molti anni sotto il 70% di raccolta differenziata. Bisogna avviare entro l’anno la raccolta porta a porta integrale», invita Scaramella. Rispetto al capitolo mobilità, Legambiente ha chiesto con una petizione, depositata il 24 maggio 2024 assieme alle associazioni della rete «Brescia al passo coi tempi», la Ztl su tutto il centro storico, il parcheggio di piazza Vittoria riservato a residenti e lavoratori del centro con il piano interrato dedicato alle biciclette, tariffe agevolate per il trasporto pubblico con biglietti collettivi e scontati nelle ore serali e notturne e nei giorni di superamento del limite di inquinamento dell’aria».
L’ascensore in Castello
Infine la questione del progetto per l’ascensore in Castello. «In un anno il Comune non è riuscito a portare in Consiglio la nostra petizione. Dovrebbe andarci a breve – auspica Scaramella –. Abbiamo proposto l’utilizzo alternativo di bus navetta elettrici il cui costo annuo sarebbe pari o inferiore a quello di gestione dell’ascensore, ovvero 175 mila euro. Se come è probabile si deciderà per l’ascensore, allora non si consenta più alle automobili di salire in Castello altrimenti a cosa servirebbe un ascensore? Chiediamo che prima di fare la scelta si faccia un’analisi costi benefici decorosa».
Infine i percorsi ciclabili. «Abbiamo la sensazione che la loro realizzazione si sia un po’ rallentata. Chiediamo da anni che si facciano iniziative come la bicipolitana, contraddistinguendo le piste principali con adeguata segnaletica».
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