Presena, 50 metri di ghiacciaio salvati dall’«estinzione»
Cinquanta metri di ghiaccio salvati dall’estinzione. Gli amanti dello sci, del freddo, dei panorami invernali e della natura devono ringraziare i teli geotessili che, all’inizio di ogni estate, vengono posati sul ghiacciaio Presena per preservarlo dal lento e inesorabile scioglimento dovuto all’innalzamento delle temperature. Un grazie che, di riflesso, è destinato a chi finanzia un’operazione da 420mila euro annui: la società impianti Carosello.
In dodici anni, dalla prima posa nel 2008 a oggi, si è registrata una riduzione dell’arretramento della superficie dei ghiacci del 52 per cento. Nel tempo la superficie di ghiacciaio coperta dai teli è andata aumentando, passando dai 40mila metri quadri nel 2014 ai 46.700 del 2015, 60mila nel 2016, 65mila nel 2017, 80mila nel 2018 fino ai 100mila metri quadrati dell’estate scorsa. Lo spessore di ghiaccio che rimane sotto i teli a fine stagione si aggira tra i due metri e mezzo e i tre in media.
In realtà, benché siano i teli geotessili ad attirare maggiormente l’attenzione, i risultati vengono raggiunti anche grazie all’azione sinergica di dieci cannoni sparaneve. La strategia anti-scioglimento scambia il testimone dall’estate all’autunno sino all’inverno, per arrestare la corsa a inizio primavera: non appena le temperature scendono, infatti, la superficie innevata viene incrementata grazie a sparaneve di ultima generazione, che impiegano l'acqua di un adiacente bacino idrico naturale. I cannoni sparaneve, che hanno una portata oraria di 220 metri cubi, servono a proteggere maggiormente il ghiaccio sottostante.
Tutto questo ha permesso al ghiacciaio al confine tra Valcamonica e Trentino di invertire una terribile tendenza che, negli ultimi decenni, solo sull’arco alpino ha portato alla scomparsa di circa duecento ghiacciai. La posa targata 2020 è iniziata in questi giorni, in modo da garantire una temperatura inferiore al di sotto, riflettendo la luce solare e riducendo così la temperatura della neve.
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