Ambiente

Polveri sottili, il ministero dell'Ambiente chiede misure più incisive

L’esposto dei Verdi non porta però all’ordinanza urgente per danno ambientale
Polveri sottili - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Polveri sottili - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Nessuna ordinanza urgente da parte del ministero dell’Ambiente. Ma da Roma arrivano comunque il riconoscimento che il problema dell’inquinamento dell’aria a Brescia esiste e la richiesta agli enti preposti (Comune, Provincia, Regione) ad adottare «ulteriori ed eventuali provvedimenti di rispettiva competenza» sulla scorta del report redatto dall’Ispra.

Nonostante l’esposto presentato da Europa Verde sia stato respinto in quanto «non è possibile ad oggi individuare, sul piano oggettivo, profili di danno ambientale», il portavoce Salvatore Fierro può dirsi quindi ugualmente soddisfatto: «Ora - commenta - ci aspettiamo che vengano prese misure più incisive per abbattere le polvere sottili».

Nell’esposto del 24 febbraio scorso, lo ricordiamo, i Verdi avevano puntato l’attenzione sul Pm10: in particolare «in dieci giorni consecutivi (dal 14 febbraio 2023 al 23 febbraio 2023) - scrivono - sono stati oltrepassati i limiti imposti dalla legge in materia di concentrazione di polveri sottili. Siamo in presenza di un fenomeno di inquinamento diffuso, grave e reiterato. Inoltre, l’esposizione ad un livello di inquinamento così elevato, per un periodo di tempo rilevante, potrebbe avere avuto delle conseguenze già nell’immediato per la salute della popolazione».

L’esposto aveva fatto scattare le verifiche da parte dell’Ispra: «La situazione denunciata - si legge in un passaggio chiave della relazione dell’organo tecnico-scientifico del Ministero - non trovando riscontro nell’applicazione della normativa sulla responsabilità per danno ambientale, può essere oggetto di valutazioni e considerazioni nell’ambito dell’applicazione di altri strumenti normativi introdotti dalla Direttiva Comunitaria 2008/50 e dal Dlgs 155/2010 a integrazione di quanto già messo in atto dalla Regione Lombardia al riguardo attraverso l’adozione di piani pubblici di risanamento della qualità dell’aria nelle zone e negli agglomerati di superamento».

In particolare il riferimento è a «misure destinate a intervenire su tutte le fonti emissive, come il traffico, il riscaldamento, le industrie, l’agricoltura, che concorrono ai superamenti».

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