Per i rospi Bufo Bufo migrazione record verso il Sebino
Scendono ogni anno dal Monte Alto al lago d’Iseo, attraversando la provinciale 12 tra Clusane e Paratico, per riprodursi e, poi, ritornare in altura dove passano l’estate e la stagione fredda. Sono oltre 5.500 i rospi recuperati quest’anno dai volontari sebini durante l’annuale «migrazione per la vita».
Un progetto iniziato nel 2012 per salvare l’ultima colonia di Bufo Bufo rimasta sulla sponda bresciana del Sebino.
La missione
La tredicesima stagione, quella del 2024, è stata lunghissima: iniziata il 10 febbraio, a causa di un febbraio molto piovoso e caldo, si è protratta fino a fine aprile - primi di maggio, anche se l’80% degli anfibi si è riversata a lago nelle prime settimane.
Una stagione eccellente i cui dati mettono in luce un incremento della popolazione dei Bufo Bufo: nel 2023 i volontari - una decina per sera - ne avevano trasportati 3.923 (nel conteggio non sono inclusi quelli che riescono a raggiungere in autonomia il lago), nel 2022 3.553, nel 2021 3.762, mentre nel 2013 erano solo 562.
«Un successo notevole che ci tranquillizza circa la sopravvivenza della popolazione» affermano Alberto Gatti dell’associazione Monte Alto di Corte Franca e Francesco Econimo, coordinatore del progetto per le Gev, le guardie ecologiche volontarie della Comunità Montana Sebino: «Controverso è ancora l’uso dei due tunnel costruiti in prossimità del rondò verso il villaggio “Costa Verde” tra Clusane d’Iseo e Paratico».
Non ci sono, infatti, osservazioni certe dell’uso in discesa, mentre sembra accertato un piccolo uso in salita: i tunnel non sono stati posizionati in superficie, ma sotto il manto stradale in modo tale da non lasciare intravedere le luci del lago e quindi ai rospi pare essere senza via di uscita.
Negli anni i volontari sono cresciuti in numero e competenze, anche dopo appelli affidati ai quotidiani, trasferendo anche ai più vecchi un nuovo e fattivo entusiasmo. Anche i bambini si sono uniti all’iniziativa, accompagnati dai genitori. Il presidio ha svolto anche un lavoro di informazione agli automobilisti incuriositi dal vedere gruppi di persone, anche con la pioggia battente, sorvegliare il bordo strada.
La novità di quest’anno è stata nella raccolta dei girini imprigionati nelle caditoie e diretti in montagna: «I volontari sono passati, grazie all’ingegno di uno di loro, dal cucchiaio all’aspirazione. A un aspirabriciole a batteria è stata depotenziata la capacità di aspirazione praticando dei fori con cui abbassare il vuoto creato dal motore. Un sistema particolarmente efficace nelle grandi concentrazione di girini che si affannavano per superare muri per loro insormontabili».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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