Non tutta la plastica va buttata nella plastica: come orientarsi
Non tutta la plastica va buttata nella plastica. Contrariamente a quello che si pensa, infatti, alcuni rifiuti in plastica vanno destinati alla raccolta indifferenziata.
Non a caso, la plastica è la frazione in cui si trovano più materiali estranei agli imballaggi. In media, nei comuni bresciani gestiti da Aprica, le impurità oscillano tra l'11 e il 22% (il 15% in città), ma ci sono territori dove si supera il 50%, a fronte di una soglia limite del 15% indicata dai nuovi «Criteri ambientali minimi».
È possibile riciclare nella raccolta della plastica, ad esempio, bottiglie di acqua o bibite, flaconi, vasetti dello yogurt, blister dei farmaci, sacchetti, confezioni, pluriball e polistirolo. Vanno invece destinati al Centro di raccolta o alla raccolta differenziata penne biro, utensili da cucina, tubi di gomma, guanti monouso, giocattoli, custodie di Cd/Dvd e ciabatte infradito.
Per non vanificare gli sforzi della raccolta differenziata e compromettere la qualità del materiale riciclabile, inoltre, è importante non buttare nella plastica i rifiuti biodegradabili compostabili (come i sacchetti in bioplastica, che vanno conferiti nell’organico) oppure i residui di organico, la carta, gli abiti e il tetrapak, che vanno smaltiti nelle raccolte dedicate.
Per aiutare i cittadini a orientarsi su questo tema, Aprica ha avviato una campagna d'informazione sui propri canali ufficiali e ha messo a disposizione dei cittadini il servizio «Dove lo butto»: dal sito o dall'app «PuliAmo» è possibile avere indicazioni precise su come differenziare ogni singolo oggetto.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@I bresciani siamo noi
Brescia la forte, Brescia la ferrea: volti, persone e storie nella Leonessa d’Italia.