Nel 2023 il maggior numero di emergenze ambientali in Lombardia è stato a Brescia
La provincia di Brescia è quella che in Lombardia fa squillare maggiormente i telefoni dell’Arpa a causa delle emergenze ambientali. Sono complessivamente 123 (su un totale di 687) le volte che i professionisti dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) si sono trovati costretti a intervenire a Brescia nell’arco dei dodici mesi del 2023 a causa di situazioni effettivamente critiche per urgenza o gravità.
Molte di più le segnalazioni gestite dalla Sala operativa, che le classifica e le filtra, inviando quelle non emergenziali all’Ufficio relazioni con il pubblico e ai dipartimenti territoriali, classificandole come eventi ordinari (inclusi gli esposti gestibili nell’ordinaria programmazione delle attività).
A scattare la fotografia è il «Rapporto emergenze 2023» firmato dall’Arpa.
Quale la causa maggiore delle emergenze? Circa metà delle attivazioni è relativa a inquinamenti nei corsi d’acqua (tecnicamente i «cis», corpi idrici superficiali) per presenza di schiume, idrocarburi, sostanze colorate, moria di pesci. Il 15% riguarda invece le molestie olfattive, mentre gli incendi raggiungono il 10% del totale delle attivazioni, un trend generale sostanzialmente in linea con quello degli anni precedenti.
Sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione: «La sensibilità ambientale in questi anni è cresciuta molto e la collaborazione tra istituzioni e cittadini è sempre più stretta. Il lavoro che gli operatori dell’Arpa svolgono ogni giorno per la protezione ambientale è una garanzia per la Lombardia e un supporto per calibrare al meglio le politiche amministrative. La tutela di aria, acqua e suolo è necessaria in un territorio come quello bresciano che, nei decenni, ha pagato più di altri in termini ambientali. In questo mandato – precisa l’assessore – vogliamo sbloccare situazioni che chiedono risposte da molto tempo: bonifiche, rigenerazione urbana, educazione ambientale, adattamento ai cambiamenti climatici. Il supporto scientifico e operativo dell’Arpa sarà centrale».
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