L’educazione ecologica all'aperto in due scuole del Bresciano
Un giardino di centinaia di metri quadrati, pioppi secolari, un bosco dinamico e una «stanza» all’aperto dove coltivare essenze e aromatiche. Alla primaria Tiboni e alla secondaria Tridentina si fa sul serio quando si parla di educazione ambientale. Una pratica che affonda le radici nella fine degli anni Novanta quando due docenti hanno piantumato una siepe con essenze che si possono trovare sulle colline di Urago Mella e Sant’Anna. E ora le piante sono cresciute e sono diventate un bosco: ci sono una quercia, lantana, scotano, bagolaro, due pioppi secolari, rose canine, aceri, tiglio, albero di giuda e pungitopo. In mezzo anche un laghetto che si riempie quando piove e delle canne.
Lezione all'aperto
«Quella che è nata come siepe didattica è oggi un luogo di apprendimento alternativo, dove i ragazzi possono fare lezione all’aperto, e non solo di scienze - spiega la vicepreside dell’Ovest2 Silvia Pirovano -: è da tempo che la Tridentina lavora per un’educazione ambientale consapevole, per far passare il concetto di sostenibilità come essenziale per il futuro». Un luogo che è diventato casa anche per animali selvatici come rane e soprattutto uccelli: «Durante la stagione invernale molte specie della nostra zona si fermano qui quando passano da Urago alla Maddalena.
Un luogo che è stato studiato anche dalla Lipu che, in passato, ha condotto anche un progetto con noi aiutando i ragazzi a costruire casette e mangiatoie». Quello del bosco non è l’unico esempio di ambiente didattico alternativo dell’istituto perché al di là della ringhiera della Tridentina, nel giardino della Tiboni, ideale continuazione, c’è la «Grow room», una sfera in legno, composta «da mensole» di diverso diametro, che ospita piante.
Un acquisto recente
«Ci si può entrare e osservare le stagionalità delle piante, in particolare abbiamo lavorato sugli ortaggi - racconta Pirovano -. Qui cogliamo le essenze per il nostro distillatore e si svolge il progetto di continuità con i bambini di quinta, attività che li stimolano in vista dell’inizio della secondaria». Tutti lavori che hanno portato non pochi premi negli anni, da «Riciclart» a «La nostra energia per l’ambiente»: i soldi delle vincite sono stati reinvestiti per lavorare sull’ambiente. E poi ci sono i laboratori con il Museo di Scienze e, per restare nell’ambito delle materie Stem, i concorsi di matematica. L’ambiente centra anche con «Batti il cinque», progetto di Fondazione della Comunità Bresciana che, per evitare la dispersione scolastica, ha coinvolto i ragazzi in molte attività come robotica, teatro e, appunto, nel bosco di casa.
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