Ambiente

La Lombardia è fanalino di coda per sostenibilità

Nella classifica stilata dall’UniBs, la nostra regione risulta ultima tra i «motori d’Europa»
SOSTENIBILITA', MALE LA REGIONE
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La Regione Lombardia è ultima per sostenibilità e competitività rispetto gli altri principali territori considerati «motori d’Europa»: Baden-Württemberg, Auvergne-RhôneAlpes e Cataluña. Rimane in fondo alla classifica anche se a queste regioni ne vengono aggiunte altre quattro: Emilia-Romagna, País Vasco, Alsace, Oberbayern. Tra queste rimane l’ultima, in questo caso ex aequo con l’Emilia-Romagna.

È quanto risulta dalla ricerca condotta dall’Università degli Studi di Brescia, «Sostenibilità e competitività dell’economia lombarda: confronto con i “motori” europei», realizzata nell’ambito del progetto Integra al quale l’Ateneo bresciano ha lavorato per due anni insieme con l’Università Statale di Milano e l’Università Bicocca, per fornire alla Regione gli strumenti necessari per adottare una strategia regionale per lo Sviluppo sostenibile.

Nell’Aula Magna dell’Ateneo si è svolto ieri l’evento conclusivo del progetto, alla presenza dell’assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo, intervenuto in collegamento dal Pirellone, che ha definito «decisivo il contributo della riflessione accademica per consentirci di avere strumenti adeguati alla complessità della sfida che abbiamo davanti».

Dal confronto con i tre principali territori europei e con gli altri quattro aggiunti dal gruppo di ricerca della Statale, guidato dal professor Carmine Trecroci, la Lombardia ne esce decisamente ammaccata. Per stilare la classifica sono stati presi in considerazione sei indici: mitigazione dei rischi climatici; reddito, occupazione, salute; patrimonio umano; innovazione, digitalizzazione, competitività; energia e mobilità; qualità degli ecosistemi.

Proprio quest’ultimo indice è risultato il peggiore. In un range che va da zero a cento, il voto ottenuto dalla Lombardia riguardo gli ecosistemi è stato 9, a fronte del 94 di Pais Vasco, il migliore, o del 69 del Baden-Württemberg. Nella classifica generale, il punteggio medio ottenuto dalla nostra Regione è stato 21, molto al di sotto del 72 di Baden-Württemberg, 61 della regione Auvergne-RhôneAlpes e 52 della Catalogna. «L’attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile - ha spiegato Cattaneo - richiede di ripensare le politiche di governance di tutto il territorio. Serve un nuovo modello di governo che sia all’altezza di questa sfida».

Oltre questo studio, i tre atenei hanno fornito alla Regione altri «strumenti» per adottare le giuste politiche di sviluppo sostenibile in vista dell’attuazione dell’Agenda 2030: «Territorializzazione della strategia» e «Condizioni e prospettive dell’agricoltura».

Anche su quest’ultimo tema la nostra Regione è tra le peggiori d’Europa. «Il modello attuale di un’agricoltura intensiva – ha concluso Trecroci -  è incompatibile con gli indirizzi generali dell’Unione Europea. Questa trasformazione è importante per il nostro tessuto economico quanto quella energetica. Ma per affrontarla serve un colpo di reni, un’accelerazione rispetto a quanto stiamo facendo adesso, anche per tenere il passo con le altre realtà europee».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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