Il 2023 di Brescia è iniziato con poche polveri sottili
In Lombardia il 2023 è iniziato con l’aria più pulita mediamente rispetto agli ultimi anni. Anche a Brescia, che è invece più abituata ad avere a che fare con una scarsissima qualità dell'aria, ma dove il livello di Pm10 si è mantenuto sotto la soglia massima quasi tutti i giorni dal 2 gennaio a ieri, stando ai dati giornalieri monitorati dalle centraline dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa).
Tolto il primo dell’anno, che per effetto dei botti dell’ultimo dell’anno presenta sempre valori anomali, dal 3 gennaio le polveri sottili a Brescia sono rimaste sotto il valore limite di 50 µg/m³, superato di poco soltanto il 2 gennaio (54 µg/m³).
Valori positivi simili sono stati riscontrati ieri anche nelle altre centraline lombarde: 9 µg/m³ in Viale Marche a Milano, 8 a Lodi e a Como, 6 a Monza centro e a Bergamo, e a Lecco livelli talmente bassi da non essere nemmeno misurabili dagli strumenti. Anche se nei giorni precedenti nella zona di Mantova si erano registrati livelli di Pm10 superiori alla soglia, i valori di ieri sono da considerare un ottimo segnale per Legambiente Lombardia: «Le temperature miti, infatti, hanno impedito la formazione del cuscinetto di aria fredda che ristagna alle basse quote e in cui ogni inverno, inesorabilmente da decenni, si accumulano gli inquinanti prodotti dall'attività di cittadini e imprese, insieme a quelli che derivano dagli allevamenti intensivi che costellano la bassa pianura - si legge in una nota -. Se prendiamo a riferimento i dati della storica centralina Arpa del Verziere a Milano, la prima decade di gennaio fa registrare i dati più bassi di sempre, con una media dal 2 al 10 gennaio di soli 17,8 microgrammi/mc, molto vicina al fatidico livello raccomandato dall'OMS di 15 mg/mc».
La buona notizia però si ferma probabilmente qui perché le previsioni indicano un ritorno alla normalità meteorologica nei prossimi giorni. In più, sottolinea Legambiente Lombardia, a breve ripartiranno gli spandimenti dei liquami zootecnici dei campi, che interessano in particolare la provincia di Brescia, dove si concentrano gli allevamenti intensivi, con Mantova e Cremona.
«Il buon dato di qualità dell'aria di questi giorni non ci deve far sottovalutare la gravità delle anomalie climatiche che stiamo attraversando, e che ci preoccupano fortemente per l'anno che sta iniziando - ha detto Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Stiamo partendo malissimo, in montagna c'è pochissima neve e le scorte idriche sono al minimo, con i grandi laghi a un quarto della loro capacità di invaso, in assenza di precipitazioni rischiamo una siccità anche peggiore di quella del 2022. Se non moltiplichiamo gli sforzi per decarbonizzare l'economia, la Pianura Padana dovrà affrontare una situazione climatica sempre più difficile».
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