Per la Goletta dei laghi il Sebino è «fortemente inquinato»

Flavio Archetti
I campionamenti effettuati il 13 giugno hanno restituito cinque «bollini rossi» su sei nel lago d’Iseo
Goletta dei laghi, male il Sebino
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La Goletta dei laghi di Legambiente boccia la qualità dell’acqua dell’Iseo ma promuove la gestione dei rifiuti, che dell’acqua possono essere forti inquinatori. È questo il risultato del lavoro sull’ecosistema lago svolto nelle ultime ore da un gruppo di esperti della sezione lombarda del sodalizio ambientalista, che il 13 giugno ha prelevato campioni d’acqua in sei zone sia bresciane sia bergamasche del bacino sebino e li ha analizzati, scoprendo che in cinque su sei l’esito ha conclamato «forte inquinamento».

Le zone da bollino rosso sono la foce del torrente Calchere a Sulzano, lo sfioratore del Comune nel canale industriale alla darsena a Pisogne, la foce del fiume Oglio a Costa Volpino, il canale vicino alla spiaggia ancora a Costa Volpino, e la foce del torrente Borlezza a Castro. L’unico risultato positivo arriva da Monte Isola, dove il prelievo effettuato allo scarico del pontile nord di Peschiera ha dato esito positivo, con il livello degli inquinanti entro i limiti.

La variabile pioggia

Gli esperti del cigno verde hanno presentato i dati ieri mattina al campeggio Quai di Iseo, mettendo subito in evidenza che «le analisi del 2023 non avevano evidenziato criticità e tutti i sei punti erano risultati nei limiti di legge», ma anche che al momento «i cartelli di divieto di balneazione sono stati visti dai volontari in sole tre delle zone campionate: a Sulzano, Pisogne e alla foce dell’Oglio, mentre alla spiaggia di Costa Volpino e a Castro mancano».

La presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto e il portavoce della Goletta dei laghi Cristian Aletti hanno anche ricordato come «nei giorni precedenti al campionamento (tra 9 e 12 giugno) sull’Iseo si sono abbattute forti piogge che potrebbero aver influenzato i risultati del monitoraggio della Goletta. Eventi estremi di questo tipo infatti creano situazioni di stress negli impianti di depurazione, che difficilmente riescono a trattare tutto l’aumento repentino della portata delle acque reflue in ingresso». Ciò si tradurrebbe in «sversamenti delle acque e dei carichi inquinanti che contengono in fiumi e laghi, con aumenti delle concentrazioni nei giorni seguenti».

Bene i rifiuti

Esiti positivi invece sono arrivati dalle valutazioni compiute sulla gestione dei rifiuti da parte dei 16 Comuni rivieraschi, che nel 2022 (dati Arpa) hanno avuto una media di differenziazione del 74% e prodotto 8.200 tonnellate di rifiuti non differenziati, con un residuo secco medio di 136 chili per abitante l’anno. Il Comune bresciano più riciclone è stato Marone, in testa al gruppo con il 79%. Secondo posto per Sulzano, con una differenziata del 78%, e terzo posto pari merito per Pisogne e Sale Marasino, entrambe al 77%.

Completano il quadro Paratico, Monte Isola e Iseo: il centro del basso lago con il 74%, l’isola con il 67% e Iseo con il 66%. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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