Fridays for future, in migliaia in corteo a Brescia per invocare il cambiamento
«Sette anni per agire. Se non voi chi?». Si apre con questo leitmotiv lo sciopero green a Brescia, col lungo serpentone partito da piazzale Arnaldo. Non l’ennesimo sciopero del venerdì, ma un mezzo unico per mandare un messaggio alla politica e agli elettori a soli due giorni dalle urne: «Date priorità al clima, date priorità alle persone», dicono i Fridays For Future.
Anche Brescia aderisce insieme ad altre 70 città italiane animate da studenti, lavoratori, associazioni e cittadini preoccupati per l'emergenza climatica.
Il Global Strike, lo sciopero globale nelle metropoli di tutto il mondo, vuole per rimarcare l'esigenza di affrontare subito la fine climatica, a partire dalla decarbonizzazione e un taglio netto alle emissioni.
A due giorni dal voto circa 5mila studenti bresciani (secondo gli organizzatori) urlano alla politica dal palco di piazza Duomo. «Il clima è un’emergenza trasversale, che deve riguardare tutti oltre i partiti. Ma domenica facciamo una scelta coscienziosa. Noi oggi siamo dalla parte giusta della Storia. Lo sappiamo».
È durato circa 20 minuti il blocco del traffico in via XX settembre, angolo via Ferramola, messo in atto da una decina di manifestanti degli Extintion Rebellion del corteo di questa mattina. Dopo il triplice avvertimento del funzionario della Polizia responsabile dell'ordine pubblico gli agenti del Reparto Mobile hanno spostato di peso i ragazzi che erano seduti a terra. I manifestanti non hanno opposto resistenza e non ci sono stati incidenti. Tutte le persone coinvolte sono state identificate dalla Digos.
La testimonianza
Tra questi manifestanti abbiamo raccolto una delle voci della protesta: «Abbiamo fatto parte del corteo stamattina, poi ci siamo messi in mezzo strada a manifestare per dare un impatto più forte e per dare più fastidio» spiega senza giri di parole uno degli attivisti che è appena stato allontanato dalla Polizia, mentre alle sue spalle il traffico riprende a scorrere. «È la prima volta - prosegue - che succede una cosa del genere a Brescia, è un’alternativa valida che la gente può avere. Noi siamo tutti volontari, è un altro modo per esprimere la propria preoccupazione per la crisi climatica.
Siamo tutti ragazzi di Brescia. Per queste elezioni la vedo grigia, se non nera. Personalmente andrò a votare, ma sono preoccupato per quello che potrebbe succedere, almeno da quello che vedo dai sondaggi. Nonostante andrò a votare, lo farò con un sentimento amaro, perché non mi sento totalmente rappresentato da nessuno. Lo faccio comunque perché penso sia un dovere, e un diritto del cittadino, e perché non tutta la classe politica è scandalosa».
Stasera oltre allo sciopero abbiamo in programma un aperitivo e la Critical Mass: ci riuniamo tutti in bici e facciamo un giro per i ring. Questa è autorizzata. Per il futuro vedremo come andranno le elezioni, lo sciopero, il consenso e se riusciremo a trovare sempre più persone disposte a protestare con noi e ad ascoltarci. Più tardi faremo un debriefing per capire se le azioni di oggi sono state necessarie. Sento che il nostro movimento potrà cambiare il sistema».
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