Dall'uomo 8 volte più CO2 degli antichi vulcani
L'uomo è stato capace in poche decine di anni di produrre una quantità tale di anidride carbonica nell'atmosfera dalle 3 alle 8 volte maggiore di quella prodotta dai vulcani con le loro eruzioni circa 55,6 milioni di anni fa, quando si ebbe l'estinzione della vita marina e biologica causata dal rapido riscaldamento globale e acidificazione degli oceani.
Un processo, quello attuale, con conseguenze potenzialmente catastrofiche per la vita terrestre e marina, come indica lo studio sulla rivista dell'Accademia americana delle science (Pnas) della Columbia University. Il rilascio di carbonio dell'atmosfera in quell'epoca, nota come Massimo termico del Paleocene-Eocene o Petm (in cui avvenne il cambiamento più significativo nelle condizioni della superficie terrestre), fu 10 volte più lento di oggi. Il pianeta era già più caldo di oggi, e l'aumento di anidride carbonica fece salire le temperature di 5-8 gradi.
Gli oceani assorbirono queste grandi quantità di carbonio, innescando reazioni chimiche che fecero diventare molto acide le acque, uccidendo o danneggiando molte specie marine. Finora si erano fatte varie ipotesi tra le possibili cause di questo fenomeno, ma ora il gruppo guidato da Laura Haynes è riuscito a confermare quella dei vulcani dopo aver identificato le tracce degli isotopi di carbonio in alcuni piccoli organismi marini, i foraminifera.
I vulcani sono risultati così essere la principale fonte, mandando 15 milioni di miliardi di anidride carbonica negli oceani. «Vogliamo capire come la Terra risponderà a questa rapida emissione di Co2. Il Petm non è perfettamente analogo, ma è il periodo più simile che abbiamo», rileva Haynes. Le emissioni prodotte dall'uomo stanno facendo salire alle stelle l'anidride carbonica nell'atmosfera e anche gli oceani ne stanno assorbendo una buona parte. La differenza è che questo processo oggi avviene in qualche decennio invece di millenni. I livelli di Co2 nell'atmosfera sono infatti saliti da 280 parti per milione nel 1700 alle 415 attuali e l'impatto dell'acidificazione degli oceani è già evidente sulla vita marina.
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