«Dal ghiacciaio alla borraccia», il progetto del Cai per difendere l’Adamello

Ruggero Bontempi
Grazie a una collaborazione con l’Università di Brescia si approfondirà il tema della gestione sostenibile attraverso giornate in montagna e seminari scientifici
Il rifugio Tonolini a 2.467 metri di quota - © www.giornaledibrescia.it
Il rifugio Tonolini a 2.467 metri di quota - © www.giornaledibrescia.it
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Promuovere la diffusione della consapevolezza dei molteplici valori dell’acqua. In occasione della Giornata regionale per le montagne, la sezione di Brescia del Club Alpino Italiano (Cai) si concentra su questo tema e riafferma il suo impegno per favorire la protezione del patrimonio ambientale, la sostenibilità della fruizione degli ambienti di montagna e la partecipazione dei giovani alle attività del sodalizio.

«Dal ghiacciaio alla borraccia: l’acqua dell’Adamello è un bene prezioso». È questo il titolo del progetto con il quale il Cai cittadino, grazie anche al supporto offerto da alcuni giovani soci, ha partecipato e ha vinto un bando regionale che consentirà di dare seguito a un lavoro avviato nel 2021 sulla gestione ottimizzata della risorsa idrica sicura e potabile nei rifugi.

L’acqua è infatti un elemento fondamentale anche per il funzionamento di una struttura ricettiva in quota. Il suo utilizzo va gestito con oculatezza e allo stesso tempo va tutelato il contesto naturale dal quale deriva, rappresentato in questo caso dal ghiacciaio dell’Adamello, esposto al cambiamento climatico, che ha ridotto la sua superficie, in meno di vent’anni, di circa 250 ettari.

La variabilità delle condizioni ambientali, unita all’aumento della frequentazione dei rifugi dopo la pandemia e alla richiesta di maggiori servizi, ha indotto il Cai a impegnarsi sul fronte della ricerca tecnologica e dello sviluppo di soluzioni. Da due anni ad esempio è in funzione al rifugio Garibaldi un impianto di potabilizzazione dell’acqua per utilizzi in cucina e per gli escursionisti. La sua progettazione e realizzazione sono frutto di una consolidata collaborazione con l’Università di Brescia, che sarà partner anche del nuovo progetto che parte in questi giorni.

I rifugi interessati saranno il Tonolini, nella conca del Baitone, e il Gnutti all’imbocco della Val Miller. L’iniziativa è aperta a venti studenti universitari e giovani soci Cai, che potranno richiedere di partecipare attraverso il sito e i canali social della sezione. I due rifugi accoglieranno i tavoli di lavoro organizzati e le attività di progettazione partecipata, e i materiali prodotti saranno raccolti da un gruppo di professionisti esperti e successivamente divulgati.

«Questo progetto costituisce un motivo di orgoglio per la nostra sezione» - ha dichiarato il presidente del Cai Brescia Renato Veronesi -: si inserisce a pieno titolo nelle celebrazioni dei 150 anni di fondazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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