Anche l'Ispra chiede il ripristino dell'area degli scavi al lago Bianco
Per l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) la zona degli scavi al Lago Bianco, al Passo Gavia, va ripristinata. «Si ritiene utile evidenziare l'assoluta necessità di provvedere al ripristino ambientale delle aree di habitat codice 6150 interessate ai lavori, attuando successivamente un idoneo monitoraggio per assicurare l'efficacia delle azioni di ripristino poste in essere», si legge in un documento inviato dall'istituto al ministero dell'Ambiente e pubblicato sulla pagina Facebook del gruppo Salviamo il Lago Bianco.
L'Ispra interviene così in una vicenda iniziata la scorsa estate, quando sono iniziati gli scavi nell'area protetta del Parco nazionale dello Stelvio, al confine tra le province di Brescia e Sondrio, per realizzare un impianto di prelievo delle acque dal lago Bianco necessarie a rifornire di neve artificiale le piste di Santa Caterina di Valfurva.
I lavori si erano fermati a metà ottobre con la chiusura della strada per il passo Gavia, ma pochi giorni prima il direttore del Parco dello Stelvio Franco Claretti aveva ordinato la «sospensione in via precauzionale» delle attività che avevano provocato uno scarico non previsto dal progetto approvato in via definitiva nel 2019.
«Il tempo è galantuomo», si legge nel post del comitato, che da quasi un anno protesta contro il cantiere a 2.606 metri di quota. «Era il 23 marzo 2024 quando il sindaco di Valfurva, committente della folle opera, chiamava al suo cospetto i giornalisti per diramare uno scricchiolante comunicato stampa dove, basandosi sui preliminari documenti di Mase e Ispra teneva a far sapere a tutti di esser stato "scagionato" da ogni colpa - si legge nel post -. Due mesi esatti dopo, il 23 maggio 2024 riceviamo da Mase e Ispra risposta alle nostre contro deduzioni ai loro preliminari rapporti che, come abbiamo sempre dichiarato, non scagionavano proprio nessuno».
Un mese fa il Comune di Valfurva aveva disposto lo stralcio, cioè l'esclusione, dell'opera di presa al lago Bianco mettendo fine a questo capitolo. Quando si potrà di nuovo accedere al Passo Gavia, sarà necessario capire come procedere con il ripristino dell'area, ora richiesto anche dall'Ispra.
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