Nel Bresciano ci sono 60 alberi monumentali
Quattro simboli verdi in più per il Bresciano. Regione Lombardia ha aggiornato l’elenco degli alberi monumentali e per Brescia e provincia ne sono stati aggiunti quattro portando a 60 gli alberi singoli, gruppi o filari con caratteristiche tali da permettere di essere inseriti in questo «club d’élite».
I nuovi alberi che possono fregiarsi di questo particolare riconoscimento, e della relativa tutela, sono il ciliegio centenario che svetta nel cortile del chiostro del museo Diocesano di Brescia, in via Gasparo da Salò, il tasso di contrada Barboglio a Passirano, il cedro dell’Himalaya di via Fenarolo a Fantecolo di Provaglio d’Iseo e il cipresso di Villa Tempini a Sale Marasino.
La descrizione
Il ciliegio del Diocesano, in particolare, da anni è al centro di più progetti ed è diventato un simbolo del polo espositivo cittadino. È stato l’ispiratore di «Giappone nel chiostro», manifestazione dedicata al paese del Sol Levante dove la fioritura dei ciliegi, Sakura, è una vera e propria festa, detta Hanami, durante la quale si ammira in compagnia il fenomeno e se ne apprezza la bellezza. Non solo incanto, ma anche gusto: il museo del centro storico, infatti, fa anche realizzare, con i tanti frutti raccolti a cavallo tra primavera ed estate, una confettura che poi vende e con la quale finanzia alcune attività. L’albero ha pure dimensioni notevoli, soprattutto per essere un ciliegio, pianta certo non famosa per la sua crescita rapida: questo Prunus avium è alto ben 12 metri e il suo tronco ha una circonferenza di 256 centimetri.
Un altro esemplare dei «magnifici quattro» del 2024 è visibile da chiunque, si tratta del cipresso di Villa Tempini di Sale Marasino: l’albero, alto 23,7 metri e con una circonferenza del tronco di 426 centimetri, infatti, si può ammirare da via Dante, di fronte al civico 63, volgendo lo sguardo al lago. Le sue fronde sono ricche e compatte e svettano in un piccolo, ma affascinante giardino a ridosso della riva.
Gli altri due alberi, il cedro dell’Himalaya di Fantecolo e il tasso di Passirano, sono custoditi in due aree verdi più ampie, la cui maestosità è possibile solo intuire, celati da due attività.
Solo quattro esemplari, rispetto agli 11 del 2023, ma di particolare pregio e, senza dimenticare che nessun albero del Bresciano è stato depennato dall’elenco. Insomma, una lista che si fa sempre più lunga ogni anno.
Gli altri monumenti
Sono 60, dicevamo, gli alberi, i gruppi e i filari degni di pregio del Bresciano. Tra questi troviamo il cipresso calvo di via Camprelle di Nuvolera. Questo maestoso Taxodium distichum è alto ben 42 metri e ha una circonferenza di ben 7 metri. Secondo l’elenco Lombardo è il più grande, sia per altezza che per circonferenza, tra quelli in elenco.
Per quanto riguarda la circonferenza del tronco a tallonare l’esemplare di Nuvolera, ci sono il cedro dell’Himalaya di Villa Torri a Corte Franca, che arriva a 6,80 metri, e il cedro del Libano dell’Istituto Palazzolo in città. Per quanto riguarda l’altezza, il secondo albero più alto del Bresciano è il platano di piazza Vittoria a Breno che raggiunge i 36 metri di altezza, seguito dal faggio de La Selva di Pertica Bassa di 35,5 metri, dal platano di Piamborno e dal cedro del Libano di Contrada Barboglio di Camignone di Passirano, entrambi di 33 metri.
Dove sono
Ma quali sono i Comuni più rappresentati? In testa a questa particolarissima classifica ci sono Toscolano Maderno e Brescia, entrambi con sette alberi monumentali nella classifica regionale, e quindi anche nazionale. Seguono Coccaglio, Corte Franca, Darfo Boario Terme, Lonato del Garda, Pertica Bassa e Piancogno con tre «monumenti». Quelli con due sono i Comuni di Adro, Borgosatollo ed Edolo; uno per Breno, Brione, Calcinato, Castenedolo, Collebeato (non è il platano caduto il primo giugno, ma una magnolia di Villa Mazzola), Gargnano, Malegno, Mazzano, Nuvolera, Ospitaletto, Padenghe sul Garda, Prevalle, Rodengo Saiano, Salò, San Gervasio, Verolanuova, Verolavecchia, Vezza d’Oglio e Vobarno e, infine, Sale Marasino, Passirano e Provaglio, entrati quest’anno in classifica.
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