Grazie a Natalino, educatore e prof per vocazione

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Sono il genitore di un ragazzo con disabilità che l’anno scorso è entrato nel mondo della scuola superiore in un noto istituto della nostra bella città.

Come sempre l’ingresso in una nuova scuola per un ragazzo con qualche problema è sempre difficoltoso. Nuovi compagni, nuovi professori, nuovo insegnante di sostegno.

In questi anni di questi professori che vengono in aiuto ai nostri ragazzi ne ho conosciuti molti, preparati, bravi ma quello che ha seguito mio figlio nel precedente anno scolastico ha lasciato un segno indelebile nella sua vita. Preparato, empatico, ha sempre fatto valere i diritti (e i doveri) dei ragazzi che ha seguito.

Anche fuori dagli orari scolastici si sentiva con i ragazzi anche solo per «caricarli» ed invitarli a non mollare anche se avevano ricevuto un brutto voto.

Persona squisita che per seguire la sua vocazione, di vocazione si tratta, si è trasferito a mille chilometri di distanza per dare un futuro alla famiglia rimasta nella adorata Calabria. Persona che per raggiungere i propri cari si sobbarcava ogni 15 giorni il lungo viaggio per poi essere presente il lunedì carico, pronto a dare tutto per i suoi alunni.

A fine anno scolastico durante il Glo (riunione nella quale si valutano gli obbiettivi raggiunti dai ragazzi con disabilità) ci è stato domandato se volevamo esprimere un parere su questo insegnante e noi genitori abbiamo chiesto di avere la continuità, cosa che purtroppo per le logiche contorte di un algoritmo che tiene solo conto dei numeri e non dei ragazzi, non è potuta avvenire.

Grazie quindi Natalino. È stato un piacere conoscerti, è stato bello condividere i successi di mio figlio; è stato interessante scambiare idee, discutere sul futuro. Grazie di essere entrato nella sua vita, di averlo trattato come un pari e di averlo incoraggiato a dare il meglio.

Grazie di tutto e ti auguro tanti successi e soddisfazioni per il tuo nuovo incarico in un altro istituto della nostra città.
Un genitore riconoscente

Carissimo,

grazie lo scriviamo anche noi, a lei, per averci regalato una storia lieta, uno squarcio di luce. Al «cantiere scuola», come ci piace chiamarlo, dedichiamo sia qua sia nelle pagine di cronaca ampio spazio, spesso presentando le storture del sistema. Per fortuna però nessun sistema, nemmeno quello più sgangherato, impedisce a insegnanti generosi, competenti, appassionati di distinguersi e di fare il bene degli studenti. Raccontare le storie dei molti professor Natalino è un dovere, così come è un piacere leggerle. (g. bar.)

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