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Procura Perugia chiede al Riesame arresti in indagine dossier

Il procuratore capo di Bari Antonio Laudati all'uscita dal palazzo dei Marescialli in piazza Indipendenza, Roma, 22 settembre 2011. E' durata circa quattro ore e mezza l'audizione del procuratore Laudati, tirato in ballo dell'ex pm Giuseppe Scelsi che lo accusa di aver ritardato l'inchiesta sul giro di escort portate da Gianpaolo Tarantini nelle residenze del premier Berlusconi. "Sono molto tranquillo e molto soddisfatto": ha detto Laudati, lasciando palazzo dei Marescialli. ANSA / CLAUDIO PERI
Il procuratore capo di Bari Antonio Laudati all'uscita dal palazzo dei Marescialli in piazza Indipendenza, Roma, 22 settembre 2011. E' durata circa quattro ore e mezza l'audizione del procuratore Laudati, tirato in ballo dell'ex pm Giuseppe Scelsi che lo accusa di aver ritardato l'inchiesta sul giro di escort portate da Gianpaolo Tarantini nelle residenze del premier Berlusconi. "Sono molto tranquillo e molto soddisfatto": ha detto Laudati, lasciando palazzo dei Marescialli. ANSA / CLAUDIO PERI
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PERUGIA, 22 SET - E' in programma martedì l'udienza davanti al tribunale del riesame di Perugia per decidere sul ricorso della Procura contro il rigetto da parte del gip di mettere agli arresti domiciliari il tenente della guardia di finanza Pasquale Striano e l'ex sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Antonio Laudati nell'ambito delle indagini sugli accessi abusivi al sistema delle segnalazioni di operazioni sospette a alla banca dati della stessa Dna. Non è ancora chiaro se i due indagati saranno in aula. Il procedimento si svolgerà alla presenza delle sole parti, non sarà cioè pubblico, e la decisione dei giudici sarà probabilmente depositata nei giorni successivi. Nella richiesta cautelare la Procura ha sostenuto la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ed evidenziato le circostanze, attribuite ad entrambi gli indagati, che sono state ritenute integrare "gravi fatti di inquinamento probatorio in grado, di danneggiare la genuinità del cospicuo compendio probatorio già acquisito". Al gip è stato prospettato, per Striano, sia pure in via subordinata, il pericolo di reiterazione dei reati. Il giudice, con un'ordinanza del 16 luglio, ha ritenuto "indiscutibile la sussistenza di plurimi, gravi e precisi indizi di reità in ordine a tutte le fattispecie contestate". Quanto al pericolo di reiterazione dei reati ha affermato che "pur essendo… ancora in servizio, e pur avendo costui commesso plurimi accessi abusivi in banche dati, sono decisamente mutate allo stato le condizioni lavorative in cui lo stesso opera, non potendo più contare sulla presenza di un diretto superiore compiacente (quando non istigatore)". Contro l'ordinanza del gip, la Procura guidata da Raffaele Cantone ha presentato appello contestando, fra l'altro, l'affermazione del gip secondo cui gli indagati avrebbero avuto "in tutto o in parte" accesso agli atti processuali. E' invece scontato che le difese si oppongano all'istanza.

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