Italia e Estero

Presidio della Lega al Corvetto, 'qui giovani non integrati'

Silvia Sardone e Matteo Salvini alla presentazione del suo libro “Controvento, l’Italia che non si arrende” presso la Bocciofila Martesana a Milano, 3 maggio 2024. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
Silvia Sardone e Matteo Salvini alla presentazione del suo libro “Controvento, l’Italia che non si arrende” presso la Bocciofila Martesana a Milano, 3 maggio 2024. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI
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MILANO, 29 NOV - Presidio della Lega in piazzale Ferrara a Milano, nel quartiere Corvetto, dove nei giorni scorsi ci sono stati disordini in seguito alla vicenda di Ramy Elgaml, 19enne morto in scooter durante un inseguimento con i carabinieri. Alcuni degli esponenti milanesi del Carroccio, tra cui l'eurodeputata Silvia Sardone e il segretario provinciale e consigliere comunale Samuele Piscina, si sono riuniti intorno alle 18 e hanno cancellato da un muro la scritta 'L'unico poliziotto buono è quello morto'. "Qua ci sono ragazzi anche di seconda e terza generazione - ha detto Sardone - che non si sono integrati, non vogliono integrarsi, non si sentono italiani, ci odiano per quello che siamo, odiano l'occidente. Noi siamo qua in presidio come Lega per dire quello che siamo e per rivendicare il fatto che Milano è dei milanesi". La manifestazione nel piazzale, presidiato a ogni ingresso dagli agenti della polizia, è stata indetta perché "non possono esistere quartieri nei quali non possono entrare le forze dell'ordine. Questa è una delle tante scritte contro la polizia", ha aggiunto Sardone. "Noi oggi simbolicamente copriremo questa scritta per dimostrare di essere dalla parte delle forze dell'ordine e per dimostrare che non possono esistere quartieri e città nei quali non esiste la legalità. Qui al Corvetto nei giorni scorsi c'era anche Beppe Sala a vantarsi di un modello di integrazione che è totalmente fallito". "Il sindaco Sala - ha aggiunto Piscina - si vede nei quartieri solo e unicamente per fare i video nei social. Dopo i disastri degli ultimi giorni, non si sente di dire che Milano è una città sicura: alleluia, ha capito che è insicura. Non capisce però che la responsabilità è soprattutto sua. La ghettizzazione dei quartieri della nostra città è responsabilità di chi gestisce il comune di Milano malamente e non riesce a fare un minimo di integrazione".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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