Sul monte Palosso le testimonianze della Grande Guerra
Recentemente recuperate, grazie al lavoro degli alpini, le piazzole di artiglieria contraerea
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Un’idea per una bella passeggiata in montagna, anche in questi giorni a cavallo del ferragosto, compiendo un viaggio a ritroso nel tempo attraverso la storia e le sofferenze che il territorio valtrumplino ha affrontato: la meta è sicuramente il Monte Palosso, posto tra i comuni di Villa Carcina, Lumezzane, Concesio e Sarezzo.
«L’anno scorso si è ricordato il centenario dell’inizio della Prima Guerra mondiale ma i suoi cimeli e la sua storia sono ancora perlopiù sconosciuti e oscuri alla maggior parte della gente - spiega Gianpietro Corti, storico di Villa Carcina, che alle vicende del suo paese nella Grande Guerra ha recentemente dedicato un volume -. Sul Monte Palosso ci sono ancora delle piazzole di artiglieria contraerea che difese i nostri territori dalle incursioni aeree nemiche e che, grazie al lavoro di recupero degli alpini, sono tuttora ben visibili».
«È importante conoscere la storia dei luoghi in cui si cresce e si vive - conclude Corti -. Andare sulla cima del Monte Palosso non è difficile. Si può partire da Pregno, andando verso località Zignone, oppure da Carcina Alta. Da lì partono due sentieri molto ben segnalati e ci vogliono circa un’ora e mezza, due ore per arrivare. Oltre alla passeggiata però c’è anche la possibilità di confrontarsi con un patrimonio storico molto importante». Per avere anche una visione completa di quella che fu la Grande guerra, tenendo conto di tutto il territorio bresciano e non solo delle montagne dell’Adamello, ma anche su quelle più vicine alla città come il Guglielmo e il monte Palosso.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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