Corini sotto la curva: «Una delle gioie più grandi di sempre»
Come nelle favole. O forse persino più bello. Perché le favole, qui, stanno a zero: questa è realtà.
È tutto vero (anche l'epico gol di Torregrossa). È stata una Pasquetta speciale, resterà indimenticabile per molti. Per qualcuno anche di più. Tipo per Eugenio Corini che ha vissuto il pomeriggio dei pomeriggi «anche se - si affretta a ripetere - non è ancora successo niente».
Però ieri è successo che lo stadio ha cominciato ad osannare il tecnico di Bagnolo già nel primo tempo. Un boato. Che è diventato ancora più forte sul finire della partita. Poi la partita si è chiusa e i giocatori si sono presi il loro meritato applauso mentre Corini, come di consueto, al fischio finale aveva preso la via degli spogliatoi. Dove gli è arrivata l’eco del terzo boato di giornata. Un inedito: «Sotto la curva, Corini sotto la curva» è stato il coro che si è levato dalla Nord col sostegno di chi ancora stava tra tribuna e gradinata senza alcuna voglia di andarsene.
E, magìa, ecco Corini materializzarsi di nuovo in campo: un campo attraversato in solitaria fin sotto la curva da dove era arrivato anche un tifoso che ha «scortato» il tecnico del Brescia che poi è andato a salutare anche i Brescia 1911. «È stata una delle gioie più belle di tutta la mia carriera nel calcio» dirà con quel che resta della sua voce Corini in sala stampa.
«Sapete - argomenta meglio - che per me la festa nei dopo partita è tutta dei giocatori - ma questa volta, anche solo per una questione d’educazione, non mi sono potuto esimere. Ho vissuto un’emozione straordinaria, mi è stata regalata una gioia incredibile. Ma vi rivelo che cosa ho detto a quel tifoso che era lì vicino a me... Gli ho detto "riferisci a tutti che non è ancora successo niente"...».
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