Coltivare Ogm per affamare il mondo

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Rispondo al dr agr. Giuseppe Colomba in merito alle sue riflessioni espresse nella lettera intitolata fra Ogm e pirateria. Se dobbiamo parlare di pirateria e atti illegali dobbiamo citare che i campi che sono stati sequestrati in Friuli erano illegalmente seminati, quindi giustamente distrutti perché la loro illegalità è sancita da un decreto interministeriale, da una norma della Regione Friuli VG, da una sentenza del Tar del Lazio, da un’altra del Consiglio di Stato e da un’ordinanza della procura di Udine. Le sanzioni sono il compendio al divieto di semina, senza le quali la norma risulterebbe inapplicabile Aggrapparsi alla scienza e all’innovazione parlando di Ogm è un ritornello stantio in quanto il Mais resistente a un pesticida il cui brevetto è largamente scaduto sono un’innovazione di circa 30 anni fa non più in linea con gli indirizzi della Pac che ha tra gli obbiettivi principali quello di lenire i cambiamenti climatici. Le multinazionali biotech ben si guardano dalla logica di sfamare il mondo in quanto la totalità delle piante geneticamente modificate coltivate nel mondo, è per uso zootecnico e utilizzate nei grandi e insostenibili allevamenti del Nord del mondo. Queste piante sono servite, anzi, ad affamare il mondo, in quanto le aziende contadine dei Paesi emergenti, abbindolate da false promesse e più spesso costrette, hanno smesso di produrre cibo per le loro famiglie, perdendo in breve tutto. In pochi ricordano che questi semi sono coperti da brevetto e quindi nessuno può utilizzare il seme liberamente. Sulla qualità proprio la scienza dimostra che l’agricoltura biologica è in grado di sfamare il mondo, ha un impatto positivo sull’ambiente (sulla conservazione della biodiversità, sulla tutela delle acque, sulla capacità di assorbire gas serra, non solo di ridurne le emissioni...) e offre prodotti più sani perché non contengono residui di pesticidi di sintesi e perché hanno contenuti più elevati di antiossidanti e altre sostanze di valore nutrizionale e salutistico. Quindi se c’è qualcosa su cui il decisore politico ha il sostegno della scienza sono proprio le valenze positive dell’agricoltura biologica, mentre sugli Ogm il mondo scientifico è diviso, spesso in contraddizione e sovente in conflitto di interessi. Da non trascurare poi il fattore economico: i dati pubblicati questa settimana da Sinab (www.sinab.it) sono straordinariamente positivi per il biologico, in anni di crisi profonda come quello passato: il mercato nazionale e l’export del bio crescono e con loro il numero di aziende agricole biologiche e di trasformazione. Dobbiamo buttare alle ortiche questo mercato per qualche chilo (forse!) in più di mais Ogm che vale quanto quello prodotto in Argentina, cioè poco? Sulle frodi i primi ad apprezzare l’azione repressiva sono proprio i tantissimi agricoltori biologici onesti. Il fatto che vengano alla luce e siano pesantemente sanzionate significa che il sistema dei controlli funziona! Il settore del biologico è il più normato e controllato in Europa ma proprio il successo di mercato richiama i soliti mascalzoni, che però qui sono stati scoperti e sanzionati. Se un auspicio si deve fare per l’Expò 2015 non è certo sperare che dia risposte a quanto sono utili gli Ogm ma invece di pensare al mercato, a ragionare seriamente su qual’è il modello di sviluppo che sfama il mondo, per indirizzare finalmente la ricerca verso il benessere di tutti e non per il profitto di pochi dr. agr. Vincenzo Vizioli Presidente Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica)

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