Ti insegno a riparare la bici e socializziamo
Favorire la socializzazione nelle piazze. E stimolare l'incontro intergenerazionale. Come? Insegnando alle persone ad aggiustarsi da sole la bicicletta. Se il legame tra i due obiettivi e il metodo volto a raggiungerli può apparire a prima vista bizzarro, per loro, un gruppo di persone dai 20 ai 58 anni.
E i più giovani fra loro si sono aggiudicati insieme ad altri sodalizi l'ultimo bando «Penso Giovane», non lo è affatto: «Quello che intendiamo realizzare è semplicemente - spiega Giulia Imberti, portavoce del gruppo - una ciclofficina itinerante. Ovvero un camioncino allestito per bene, dove le persone possano venire ad imparare ad aggiustarsi la bicicletta.
Attenzione: non intendo dire che saremo noi a sistemare le due ruote, noi vogliamo tramandare una conoscenza che altrimenti andrebbe perduta». Fondamentale in quest'ottica è l'aspetto itinerante: «Il camioncino - continua - si sposterà di paese in paese, di piazza in piazza. In questo modo, all'aiuto concreto che possiamo offrire disponendo di attrezzi e segreti del mestiere, si affiancheranno altri due obiettivi a nostro avviso importanti: la ciclofficina itinerante è infatti stata dai noi ideata per invitare le persone a ricominciare a vivere le piazze, ad incontrarsi all'aria aperta come si faceva una volta.
Ma anche per favorire la socializzazione tra giovani, disposti ad imparare, e meno giovani, che hanno tempo, storie e capacità manuali da trasmettere. Tra i nostri intenti, in questa prima fase di avvio del progetto, c'è infatti quello di coinvolgere i pensionati».
«Non solo: grazie alla ciclofficina intendiamo arrivarci anche agli immigrati che vivono nei nostri paesi essendo la bicicletta una mezzo di trasporto molto utilizzato dagli stranieri che vivono da noi».
Dagli obiettivi ai fatti: ottenuto il finanziamento del bando indetto dal distretto sociosanitario «Oglio Ovest» che per natura premia «progetti ideati dai giovani per i giovani», è ora il tempo per questo gruppo (oggi composto da 5-6 persone) di mettersi al lavoro: «Innanzitutto - prosegue - dobbiamo trovare il camioncino da allestire e raccogliere gli attrezzi e i pezzi di ricambio, anche di seconda mano, che offriremo agli interessati sulla ciclofficina, come il nostro servizio, a offerta libera. In parallelo stiamo cercando di approfondire le nostre conoscenze in tema di ciclomeccanica. Sistemati questi aspetti, in primavera ci auguriamo di partire con il progetto iniziando dalla Franciacorta».
In futuro il gruppo, desideroso tra l'altro di espandersi, non esclude di «organizzare dei corsi di educazione alla bicicletta». Chi volesse informazioni sul progetto può contattare giulia.imberti@libero.it.
Barbara Bertocchi
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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