Palazzolo, affonda il chiosco sull'Oglio

Era considerato il fiore all'occhiello del grande parco fluviale, con i suoi 20 metri di diametro, una «stazza» di 100 tonnellate. La furia dell'Oglio l'ha sradicato, l'ha piegato paurosamente su un fianco. Ed il bar-centro servizi galleggiante è letteralmente finito sott'acqua. Affondato. Tenendo però col fiato sospeso mezza città, per il timore di cedimenti degli ancoraggi alla riva, con ipotetiche previsioni catastrofiche.
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Era considerato il fiore all'occhiello del grande parco fluviale, con i suoi 20 metri di diametro, una «stazza» di 100 tonnellate. La furia dell'Oglio l'ha sradicato, l'ha piegato paurosamente su un fianco. Ed il bar-centro servizi galleggiante è letteralmente finito sott'acqua. Affondato. Tenendo però col fiato sospeso mezza città, per il timore di cedimenti degli ancoraggi alla riva, con ipotetiche previsioni catastrofiche.

Risultato? Complicata operazione di messa in sicurezza, proseguita tutta la notte, della struttura metallica e chiusura completa del parco e dei ponti sull'Oglio. È circa mezzanotte di mercoledì quando la struttura ormeggiata nel fiume inizia ad imbarcare acqua sul lato che s'affaccia sul viadotto ferroviario. In quelle ore la portata dell'Oglio è di circa 300 metri cubi al secondo. Evidentemente qualcosa nel sistema di galleggiamento non ha funzionato. Solo ipotesi, su cui ora stanno lavorando i tecnici.
Ora è piena emergenza: occorre mettere in sicurezza con tempestività» quel chiosco, ancorandolo ancor più saldamente alla struttura in cemento armato lungo la sponda. La scelta tecnica è di imbragare la struttura galleggiante - che col trascorrere delle ore affonda sempre più - con una fune d'acciaio di dieci centimetri di diametro per rafforzare l'ancoraggio alla terraferma.

E poi? Altro vertice tecnico nelle prossime ore perché l'intenzione è di ripescare dall'Oglio quella struttura che, invasa dall'acqua, potrebbe raggiungere tranquillamente anche le 170-180 tonnellate di peso. Operazione di recupero impossibile in queste ore, o almeno finché i livelli dell'Oglio non si ridimensionano. Nel frattempo, in via del tutto precauzionale, ponti chiusi fino con ordinanza del sindaco: off limits quello nei pressi dell'ospedale, la passerella pedonale di via Maddalena e il ponte romano, tutti «sorvegliati speciali».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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