Garda

La nuova vita di Francesco? E' nei frutti di bosco

Un anno fa la scelta del 32enne: lasciato il lavoro di magazziniere è diventato coltivatore sul Garda.
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Cambiare radicalmente vita, inseguendo i propri sogni ed immergendosi nella natura. Perché «dobbiamo perseguire la ricerca della felicità per capire quale sia la nostra strada». Francesco Bottanelli, dopo dieci anni di lavoro in azienda, la maggior parte dei quali come magazziniere, l’ha trovata nella raccolta dei piccoli frutti.

È una bella storia da raccontare, la sua, perché è quella di un giovane che ha scelto di «non aspettare la pensione» per realizzare il proprio sogno ma di rischiare oggi, abbandonando una routine poco soddisfacente e gratificante.

Bresciano classe 1981, Francesco è perito agrario con diploma di Tecnico superiore in viticoltura. «In questi anni, viaggiando, conoscendo persone e leggendo molto ho fatto scelte diverse che mi hanno portato a porre in primo piano il rispetto dell’ambiente e degli animali - spiega il 32enne -. Lo scorso anno ho sentito di dover cambiare vita. Quando ci si rende conto che questo è possibile, si avverte una forza straordinaria che permette di superare ostacoli in apparenza insormontabili».

Ed è così che dal primo gennaio Francesco ha abbandonato la città per andare a vivere, con la fedele cagnolina Zoe, nella casa di famiglia a San Michele, a Salò, sul lago di Garda, dove a poco prezzo ha affittato un ampio terreno per dedicarsi in primis alla coltivazione dei piccoli frutti, ovvero lamponi, more, mirtilli, ribes e fragole, dando vita all’azienda agricola «Alchimista».

«La piana di San Michele, per le sue caratteristiche climatiche, è ideale per questo tipo di colture così come per fichi, susine, pompelmi, nespole, cachi, nashi, ciliegie, gelso e sambuco, frutti e piante "dimenticati" che desidero tornare a valorizzare - prosegue -. Con la collaborazione di mia madre saranno disponibili dal mese di luglio marmellate, composte e sciroppate prodotte in modo naturale, mentre da novembre sarà pronto il mio olio extravergine di oliva, proveniente dall’uliveto di 150 piante di cui mi sto occupando in località Morgnaga».

Francesco si dedica inoltre all’allevamento delle api carniche che gli permettono di produrre miele di lampone, castagno, acacia e millefiori e ha lanciato il singolare progetto «Adotta una gallina a distanza». «Si tratta di una delle categorie animali che più necessitano di tutela e rispetto, le condizioni in cui vivono negli allevamenti intensivi sono fuori da ogni logica e lontane dall’umana compassione». Le settanta galline di Francesco sono invece libere di scorrazzare all’aperto, senza subire traumi e seguite da veterinari. Adottandone una per un minimo di sei mesi, è possibile ricevere uova fresche e naturali ogni settimana.

«La natura è il dono più prezioso che abbiamo e da coltivatore diretto penso sia un dovere divulgare al massimo i sani principi che uniscono l’uomo alla terra» dice Francesco, stanco e sempre impegnato in lunghe giornate nei campi, ma estremamente felice, soddisfatto e fiducioso. «Ascolta il tuo cuore - suggerisce citando Coelho - esso conosce tutte le cose».
Chiara Corti

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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