25 aprile, la Liberazione celebrata in città

A 68 anni dalla fine dell'occupazione fascista le celebrazioni a Brescia, a cominciare dal cimitero Vantiniano
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Il 25 aprile, 68 anni dopo la fine dell'occupazione fascista. Numerose le celebrazioni in programma sia in città che in provincia.

Al cimitero Vantiniano di Brescia, giovedì mattina, la deposizione delle corone al Sacrario dei Partigiani, con le autorità cittadine. «Brescia guarda al 25 aprile come una data non solo storica - ha detto il sindaco della città, Adriano Paroli -, ma di svolta, di futuro, di speranza e di democrazia»

Gli anni diluiscono il sentimento esterno, - è stato detto da un partigiano - ma rimane vivo il ricordo e soprattutto tra i giovani la voglia di capire cosa è successo, perchè è successo e perchè non deve più succedere.

E il pensiero non poteva che correre anche al Bigio, la statua che si vorrebbe ricollocare in piazza Vittoria. Secondo Lino Pedroni, dell'Anpi, il Paese non ha bisogno di simulacri che ricordino il vecchio regime, ma concordia e lavoro per tutti, come dice la Costituzione.

Della collocazione del Bigio, però, se ne riparlerà dopo le elezioni.

Il 25 aprile è stato ricordato anche al poligono di Mompiano, dove il 6 febbraio del ’45 vennero fucilati Astolfo Lunardi - guida dei partigiani bresciani - ed Ermanno Margheriti, e dove ci fu l’ultimo massacro, quello del 26 aprile, quando vennero uccisi Gianfranco Omassi, Aldo Bonincorti, Ugo Zagato, Leonardo Più, Teresa Gnutti e la famiglia Boccacci.

Radio Onda d'Urto ha invece organizzato, per questo 25 aprile, una pastasciuttata antifascista in Fratelli Bandiera, al Carmine, ricordando quanto fatto dalla famiglia Cervi il 26 luglio del 1946.

 

 

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