Una firma che non ho mai apposto

LETTERA DA BOTTICINO/2
AA

Cerco il vero e il bene che è nelle cose, credo nel confronto tra le persone in ogni campo, e nella politica soprattutto. Sono un uomo normale, che talvolta sbaglia, come tutti, ma che ha ben presente la strada sulla quale ha scelto di camminare, i valori e le persone che vuole al suo fianco in questa esperienza irripetibile che è la vita.
Impegnato nel Consiglio comunale di Botticino come consigliere di minoranza, scrivo perché purtroppo vedo cose che con il bene comune e la passione politica non hanno nulla a che fare. Leggo sul Giornale di Brescia di sabato 8 maggio nello spazio delle Lettere al direttore una lettera che porta tra le altre anche la mia firma, ma io quella lettera non l'ho scritta, una lettera dal contenuto per me «moralmente suicida».
Vedo poi su un nastro registrato da una telecamera di sorveglianza una figura che alla mezzanotte del giorno stesso della pubblicazione della lettera «Plauso della Lega all'intervento dei vigili urbani» appone, vilmente nascosto dal buio della notte, volantini infamanti contro la mia persona. Questo quello che vedono i miei occhi increduli, mentre disorientato continuo a chiedermi dov'è il vero e dov'è il bene in tutto questo, e, sottovoce, mi domando chi mi abbia voluto fare del male.
Leso due volte: la prima per avere regolarmente affittato un capannone ad un imprenditore di nazionalità cinese, la cui mala gestione ha causato al sottoscritto gravi danni; la seconda, ed è la ferita che fa più male, dalla diffamazione senza volto.
Non smetterò di fare politica nel mio paese, non sono un mero specialista di basse strategie che mirano unicamente a prevalere, non colpisco le persone per il solo gusto di stabilire leadership in un piccolo gruppo o per vendicare chissà quali torti subiti; e se il messaggio di una certa politica nazionale fatta di titoloni e scontri fra correnti per alcuni è solo questo, credo che ci si debba tutti fermare a riflettere, ricordandoci quali sono i compiti e gli obiettivi della politica praticata ad ogni livello, e ripartire dalle cose concrete.
Ringrazio il Giornale di Brescia per la possibilità di replica, nonché tutti quanti, anche tra le forze politiche botticinesi bipartisan, mi hanno fatto pervenire la loro solidarietà.
Cristian Tavelli
Sinceramente facciamo fatica a comprendere cosa stia accadendo nel gruppo leghista di Botticino. In attesa di chiarimenti, noi vorremmo solo ribadire di avere pubblicato la prima lettera dopo aver svolto gli accertamenti di prassi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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