Economia

Piceni Serramenti chiude, 75 a rischio

Venerdì l'annuncio alle organizzazioni sindacali da parte della capogruppo Ufi Filters. «C'è un'azienda pronta ad assorbire 30 addetti»
AA

Porte e finestre chiuse. Per sempre. La Piceni Serramenti, nata nel 1954 a Chiari, presto cesserà la sua attività. L'annuncio è stato dato dall'azienda alle organizzazioni sindacali venerdì scorso e quest'oggi verrà ufficialmente comunicato in assemblea anche ai settantacinque lavoratori bresciani.
«Dal 2011 - riportano fonti sindacali - la società risente della crisi del mercato edile e per questo motivo da allora fa ricorso al sussidio della cassa integrazione. Gli amministratori - aggiungono dal sindacato - hanno sempre evidenziato problemi di liquidità piuttosto che legati alla raccolta ordini».


Lo dimostrano anche i numeri espressi nell'ultimo bilancio depositato dalla società dove emerge una sensibile crescita del fatturato (da 10 a 11,9 milioni di euro) e del risultato netto (da una perdita di 1,8 milioni a un utile di 647mila euro). Alla fine del 2012, inoltre, un incontro con i rappresentanti dei lavoratori, i vertici della Piceni Serramenti (che oggi ha sede a Marcaria, in provincia di Mantova, anche se continua ad operare a Chiari) avevano svelato che per l'anno a venire erano già state ricevute commesse per un valore complessivo di circa dieci milioni di euro.
«Il problema è che in questo momento nessuno paga - continuano dal sindacato - e dopo aver "compensato" alcuni crediti con i clienti, la situazione dell'azienda è andata via via peggiorando». Fino ad arrivare alla doccia fredda di venerdì. Quando il board della Piceni Serramenti, accompagnati da alcuni legali della Ufi Filters di Nogarole Rocca (società veronese che detiene la maggioranza del capitale dell'impresa bresciana e attiva nel settore dell'automotive) ha dato il triste annuncio alle organizzazioni sindacali.

«La chiusura della Piceni - spiegano quest'ultimi - rientra probabilmente nel piano di riorganizzazione del gruppo Ufi Filters, che ha annunciato 230 esuberi su un totale di circa 400 dipendenti attivi in Italia (il gruppo ne conta 3.800 in tutta Europa). Le attività svolte da Ufi Filters e Piceni hanno poco in comune, ma evidentemente i problemi di liquidità riportati dalla Piceni adesso stavano avendo riflessi pesanti anche sui conti della holding veronese».
L'azienda non ha dato margini di trattativa, anzi. «Ha già dato la sua disponibilità per definire un'indennità a quei lavoratori che presenteranno le dimissioni volontarie» chiudono dal sindacato. E questa è solo una delle tante singolarità che contraddistinguono la vertenza.


Nell'incontro di venerdì, infatti, gli amministratori della società hanno fatto trasparire ai sindacalisti presenti al tavolo che per una parte (30 addetti) della forza lavoro oggi impiegata nel sito di via Tito Speri a Chiari, sarebbe già stato avanzato un interessamento da parte di un'azienda attiva nello stesso settore (i serramenti) della Piceni.
Dal punto di vista prettamente economico, infine - secondo quanto riportato dai rappresentanti dei lavoratori - nelle prossime settimane si procederà alla messa in liquidazione «in bonis» della Piceni Serramenti. In parole più semplici, la società controllata dalla Ufi Filters cesserà l'attività senza riportare un saldo negativo tra debiti e crediti in bilancio.


Erminio Bissolotti
e.bissolotti@giornaledibrescia.it

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato