Il business della Metra sale in carrozza: piano da 70 milioni
Il futuro della Metra corre sui nuovi treni Hitachi per Trenord, sui moderni convogli Bombardier per il Regno Unito e sulla attesa metropolitana indiana di Pune, targata Titagarh. La società di Rodengo Saiano, che già nel 2019 ha registrato una significativa crescita dei ricavi (+16%) legati ai trasporti su rotaia, stima che nel medio-lungo periodo le attività riconducibili a questo settore genereranno almeno il 60% del volume d’affari. Un fatturato di gruppo (estrusi in alluminio, 828 dipendenti) che, comunque, contemplerà ancora le produzioni destinate al comparto delle costruzioni.
«L’obiettivo che ci siamo posti per il 2024 - ammette l’amministratore delegato Enrico Zampedri - è di un monte vendite consolidato intorno ai 370 milioni di euro, con un Ebitda stabile tra il 10/11%».
Un traguardo non indifferente, tenuto conto che la Metra Holding ha chiuso il 2019 con ricavi per 269,86 milioni (+7,79% sui dodici mesi precedenti). Lo scorso anno, non a caso, il Consiglio di amministrazione di Metra - presieduto da Valerio Marinelli - ha approvato un piano di investimenti quinquennale mirato allo sviluppo del gruppo nel settore ferroviario, considerato appunto strategico e con ampi margini di crescita.
«Un progetto industriale che prevede 70 milioni di investimenti (7,8 milioni già realizzati nel primo semestre 2020) - puntualizza Zampedri - e che a nostro avviso non subirà particolari modifiche per via della pandemia da Covid».
Al netto, tuttavia, di un inevitabile ritardo sul mercato americano dove Metra ha intrapreso un progetto di sviluppo legato al business delle costruzioni. «Il piano industriale - continua l’amministratore delegato - ha due finalità: migliorare il nostro posizionamento sul mercato delle lavorazioni di profili in alluminio di grandi dimensioni (legato ai settori ferroviario e delle grandi costruzioni, ndr) e, contestualmente, aumentare la nostra presenza nella catena del valore con le lavorazioni meccaniche e la saldatura di profili in alluminio di grandi dimensioni».
Il primo lotto della maxi commessa acquisita da Hitachi presuppone in effetti che la Metra fornisca al gruppo giapponese i profili in alluminio che vengono poi montati sui nuovi treni «Caravaggio» e «Rock» ordinati da Trenord.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato