Strage: «Una bomba è terrorismo, per ragioni politiche o di fede»

In piazza Loggia la commemorazione della strage del 28 maggio 1974. Sul palco l'intervento di Batul Alsabagh, studentessa musulmana di 21 anni
  • Commemorazione in piazza Loggia
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Brescia ricorda la strage di piazza della Loggia e le sue vittime. Lo fa a 43 anni di distanza. E per la prima volta, sul palco delle celebrazioni oltre a sindaco, istituzioni locali e rappresentanti sindacali è salita anche una donna musulmana, una studentessa 21enne musulmana di origini siriane, che con la sua testimonianza - in una società divenuta multietnica nel corso dei decenni che separano dalla ferita del 28 maggio - ha ribadito che non c'è differenza tra attentato e attentato. Un chiaro rimando alla situazione internazionale, segnata dai numerosi fatti di sangue rivendicati dall'Isis.

«Non importa se una bomba viene fatta esplodere nel nome di un ideale religioso o politico. È sempre terrorismo» ha detto Batul Alsabagh, studentessa iscritta all'Università Cattolica di Brescia e rappresentante del centro islamico locale. 

«Siamo musulmani ma siamo bresciani. Apparteniamo ad una città che ci ha accolto e il 28 maggio è anche il nostro 28 maggio» ha detto la giovane.

«Siamo qui in punta di piedi e non vogliamo fare un'invasione, ma tendere la mano» è il pensiero espresso in piazza da Batul Alsabagh che ha poi concluso: «Chi fa esplodere una bomba lo fa per dividere e distruggere il futuro».

L'annuncio del suo intervento - sollecitato in particolare dai sindacati - aveva già fatto discutere nei giorni scorsi, in particolare esponenti del centrodestra. "Cosa c'entra con la strage bresciana?" si sono chiesti l'assessore regionale Simona Bordonali e il consigliere Fabio Rolfi, entrambi della Lega. Paola Vilardi, ex assessore comunale, esponente di Forza Italia ha annunciato che non parteciperà alla manifestazione.

"La storia di bombe ed attentati (destra e sinistra), la strategia della tensione degli anni ’70 che, guarda caso, stiamo rivivendo in questa storia, negli anni 2000, anni armati da estremisti islamici. E nel cuore di Brescia, nel centro di quella piazza, il Comune permette ai nostri “nemici” di venirci ad insegnare qualcosa???? Sono indignata" ha scritto sul suo profilo Facebook.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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