Caldo e poca pioggia: acqua limitata per 260mila bresciani
Qualcuno prova a organizzarsi, altri invece sono piuttosto contrariati. Di certo le ordinanze emesse dai Comuni per regolare l’utilizzo dell’acqua dopo settimane di caldo torrido e precipitazioni praticamente assenti fanno discutere: oltre 260mila i bresciani che devono fare i conti con i provvedimenti pubblicati negli ultimi giorni in 41 comuni della provincia, non solo nelle valli, ma anche sui laghi, in Franciacorta e nella zona della pianura.
L’obiettivo, su sollecitazione dei gestori del sistema idrico, da Aob2 a A2a, da Garda Uno a Valle Camonica Servizi, è evitare il rischio di rimanere a secco. E così sono 41 i sindaci che hanno emesso ordinanze che limitano nelle ore diurne l’utilizzo di acqua ai soli bisogni domestici e igienico sanitari: vietato, dunque, innaffiare orti e giardini, lavare auto o piazzali, riempire fontane e piscine.
In alcuni casi, come in Valcamonica, a non erogare acqua sono i rubinetti di piazze, parchi e frazioni, come stabilito a Darfo, Gianico, Artogne e Pian Camuno.
Nel resto della provincia le ordinanze hanno lo stesso obiettivo, con multe che possono arrivare anche a 250 o 500 euro per i trasgressori, ma orari di versi. A Travagliato, per esempio, la fascia per così dire protetta va dalle 8 alle 21; nel vicino Lograto, invece, si arriva fino alle 23.
A questo punto la speranza è che le piogge previste per oggi e in parte anche nei prossimi giorni possano mitigare la situazione, facendo rientrare lemergenza.
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