Veicoli da 20 a 30 anni: la Lombardia scioglie il nodo del bollo.
Torna il sereno per gli oltre 48mila bresciani che custodiscono in garage un’auto o una motocicletta con più di 20 anni e meno di 30. E questo grazie alla Regione Lombardia che, dopo la conferenza Stato-Regioni di giovedì scorso, ha dato la conferma che la legge regionale che ha introdotto l’esenzione totale dei bolli, ovvero i bolli in misura ridotta, resta in vigore. Una grande vittoria per i vertici del Motoclub di Flero (BS) e per l'Asi, i cui uomini si sono battuti al termine degli incontri con il Pirellone per giungere alla conclusione della vicenda dei bolli, conculcati dalla Legge di Stabilità Economica 2015 di Renzi.
«Dopo la Conferenza Stato-Regioni che si è svolta giovedì, dove abbiamo sottoposto al tavolo tecnico il caso della nostra normativa, i tecnici hanno rimarcato come l’articolo della Legge di Stabilità di Renzi non tocchi le norme che le Regioni si sono date da tempo. Caso diverso quello di chi non ha normato ad hoc. Così quando il presidente Roberto Maroni ha chiesto venerdì un ulteriore tavolo di approfondimento giuridico sulla materia per stabilire che provvedimento adottare per garantire le esenzioni dei bolli, la risposta dei giuristi è stata che la legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 (Riordino delle disposizioni legislative regionali in materia tributaria - Testo unico della disciplina dei tributi regionali - BURL n. 29, 1º suppl. ord. del 18 luglio 2003) resta in vigore senza necessità di modifiche», ha confermato l’assessore regionale ai Tributi, Massimo Garavaglia.
La conferma è giunta al Giornale di Brescia venerdì sera, non solo perché il nostro quotidiano è stato il primo a seguire tutti gli approfondimenti della vicenda, ma anche perché il territorio bresciano è quello maggiormente coinvolto dalla portata della norma. Tanto che il consigliere regionale Fabio Rolfi e l’assessore al Turismo, Mauro Parolini, si erano fatti parte diligente per garantire il mantenimento dei benefici che generano un pesante indotto. Impostazione poi confermata dallo stesso Roberto Maroni ad inizio settimana.
Il regime resta dunque quello già noto con solo una correzione dell'ultima ora: «Per i veicoli ultratrentennali (non certificati, ndr), è previsto solo il pagamento della tassa automobilistica regionale di circolazione nelle seguenti misure fisse: 30 euro per gli autoveicoli, 20 euro per i motoveicoli».
Gli autoveicoli ed i motoveicoli di interesse storico, già a partire dai ventennali, iscritti nei registri Asi, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, FMI sono completamente esenti dal pagamento delle tasse automobilistiche regionali.
Addio dunque anche all’ipotesi tracciata di «particolari e ulteriori paletti» che caratterizzassero l’appartenenza alla categoria dei veicoli storici «per dare sostenibilità alla norma». Si parlava infatti di introdurre una norma che prevedesse che il veicolo storico fosse almeno "una seconda auto".
«Ma l'impianto della legge regionale resta vigente e confermato» prosegue Garavaglia. E sulla falsa riga di quanto fatto da Regione Lombardia ora si vanno anche muovendo le altre Regioni, con il Veneto in testa. Qui l’assessore al Bilancio veneto Roberto Ciambetti, inserirà la norma nella Legge finanziaria della Regione del Veneto con un emendamento, oppure - ha detto - «prevederemo una norma di legge specifica per i mezzi che hanno tra i 20 e i 29 anni, come in Lombardia».
Rispetto allo scorso anno la modifica che balza all'occhio tra le disposioni date dagli uffici è che i veicoli per poter accedere all'agevolazione devono essere storici, ovvero certificati. I mezzi dai 20 ai 30 anni senza tale iscrizione ai registri pagano invece il bollo per intero, perchè non meritevoli di tutela storica e di conservazione in quanto considerati veicoli d'uso.
Roberto Manieri
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