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Travagliato, l'addio al Tivoli

Come previsto il dancing che ha fatto storia viene abbattuto per fare spazio ad un «super» di medie dimensioni.
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La fine del Tivoli è ufficialmente iniziata. Con l'apertura del cantiere il mitico Dancing Hall verrà infatti raso al suolo, per far posto ad un supermercato, o meglio ad una «media struttura di vendita». Dopo essere stato inaugurato nel 1969 con un concerto di Mal e dopo aver fato ballare migliaia di appassionati, al famoso locale non si andrà quindi più per ballare, ma per fare la spesa.

Una decisione, quella presa dall'amministrazione comunale travagliatese che ha portato una certa agitazione tra i commercianti locali. La realtà di Travagliato è infatti poco abituata ai supermercati, decisamente più legata alla tradizione del piccolo negozio sotto casa, della classica bottega.

Ma secondo il sindaco Dante Daniele Buizza l'intento non è quello di colpire il commercio locale, anzi; il primo cittadino considera questa operazione una grande opportunità per Travagliato: «L'intento dell'amministrazione comunale è quello di dare una decisiva spinta al commercio locale, che ha subito un'evasione di spesa (da non confondersi con altri tipi di evasioni, ben più gravi) decisamente importante». Secondo le stime del Comune, infatti, ogni anno la comunità travagliatese spende in shopping fuori dal paese qualcosa come 60 milioni di euro. Con il nuovo supermercato l'intento è quello di riuscire a «catturare» poco più di 8 milioni di euro da questa emorragia di denaro verso l'esterno.

Ma vediamo nel dettaglio i dati riguardanti la situazione degli esercizi commerciali a Travagliato, contenuti nella «Indagine conoscitiva sulla struttura distributiva locale», e fissati a fine 2009. In paese sono operativi 112 esercizi commerciali, 20 dei quali sono alimentari. Di questi ben 107 (oltre il 95 %) sono «esercizi di vicinato» con una superficie di vendita inferiore a 250 metri quadri, soltanto cinque si collocano nella fascia tra 250 e 2.500 metri quadri.

Nel 1998 i negozi erano 143, sono calati quindi di 31 unità, e di queste ben 28 erano di alimentari. Inoltre confrontando i valori di consumo dei residenti, ricavabili dall'Osservatorio Regionale sul commercio, (2.468 euro pro capite per alimentari e 3.540 euro per i non alimentari) con i dati della rete di vendita del paese, se ne ricava che l'evasione di spesa è pari al 61,9 % per gli alimentari e all'82,9% per i non alimentari, i travagliatesi spendono quindi fuori casa mediamente il 74,3% dei loro consumi.
Come si può notare da questi dati, si tratta quindi di una quota di spesa decisamente elevata.

I valori di densità commerciale di Travagliato si presentano inoltre più contenuti di quelli dei paesi confinanti: 886 metri quadri di superficie di vendita contro i 2.207 della media dei Comuni vicini, fatto questo determinato dalla presenza limitata di medie strutture di vendita (solo 5) e dalla totale assenza di grandi strutture di vendita.

Sull'area della gloriosa balera nascerà proprio una «media struttura di vendita» da 1.240 metri quadri, e per scendere più nei dettagli, mille metri quadri saranno adibiti alla vendita di generi alimentari mentre i restanti 240 metri saranno destinati ad altre attività commerciali. «L'apertura di un centro commerciale di medie dimensioni - conclude Buizza - completerà l'offerta commerciale del paese, mitigando il flusso migratorio dei clienti verso i centri commerciali della zona. La struttura inoltre darà lavoro a 38 persone e non ci sarà nessun nuovo consumo di territorio».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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